Le Strillaie, impianto per il trattamento meccanico e biologico dei rifiuti. “Il problema è che chi gestisce Le Strillaie è anche il proprietario dell’inceneritore di Scarlino: possibile conflitto d’interessi”. La proprietà smentisce: “Non ho niente da rispondere, possiamo avere solo miglioramenti gestione”
Cambio alla guida de Le Strillaie, impianto per il trattamento meccanico e biologico dei rifiuti. Il Gruppo Iren ha acquisito il controllo di Futura, società per azioni con sede a Grosseto che gestisce Le Strillaie, un impianto di trattamento meccanico biologico dei rifiuti indifferenziati e di compostaggio per la realizzazione di compost.
La società toscana attualmente gestisce un impianto di trattamento meccanico e biologico che tratta circa 140 kt/anno di rifiuti indifferenziati e frazione organica e, una sezione di compostaggio per la frazione organica ed il verde da 33 kt/anno, la cui concessione scade al 2041. Il piano industriale della società prevede la realizzazione di un impianto di digestione anaerobica della frazione organica da 80 kt/anno, con una produzione a regime di 4,6 milioni di mc/anno di biometano. L’investimento previsto è di circa 26 milioni in tre anni e consentirà alla società di raggiungere un Ebitda di circa 6,5 milioni.
“Le Strillaie nasce come un impianto di trattamento meccanico biologico per realizzare il combustibile dai rifiuti indifferenziati”, spiega Roberto Barocci, presidente del Forum Ambientalista, “il problema è che chi gestisce Le Strillaie è anche il proprietario dell’inceneritore di Scarlino. Lo era prima e lo è oggi. Pertanto non si comprende il conflitto d’interessi così si assicura una produzione fino al 2040 di indifferenziato e quindi di combustibile per l’incenerimento”.
Da vari decenni, Roberto Barocci e i gruppi ambientalisti locali denunciano i danni alla salute e all’ambiente dell’inceneritore di Scarlino.Per cinque volte è stata annullata l’autorizzazione all’esercizio di quell’impianto a seguito dei ripetuti sforamenti che i ripetuti accertati sforamenti di diossine nelle emissioni ai camini dovuti alla struttura non conforme dei tre forni. La battaglia legale contro l’inceneritore è in corso una battaglia legale dal 1996 portata avanti dai comuni di Follonica e Scarlino insieme al Comitato per il No all’inceneritore.
Gli ambientalisti locali chiedono più impegno per raggiungere gli obiettivi della differenziata, che nella provincia di Grosseto è ferma al 41,46%, fanalino di coda in Toscana. Per quanto riguarda la gestione dell’impianto delle Strillaie: “per cambiare le cose è necessario che il gestore sia un soggetto pubblico che ha interessi diversi”.
L’amministratore delegato di Futura replica sull’entrata del gruppo Iren: “Non cambia niente, se non che abbiamo un soggetto molto forte e radicato con il territorio ma direi che possiamo avere soltanto dei miglioramenti nella gestione”, commenta Fabrizio Catarsi, Amministratore Delegato di Futura. Per quanto riguarda il possibile conflitto di interessi messo in luce dagli ambientalisti locali replica: “non ho niente da rispondere, perché ripeto Iren si è dimostrata nella sua storia tra Emilia, Piemonte e Liguria come una società legata ai territori in cui si insedia. Metterà sicuramente a disposizione del territorio questo approccio della società”.