Venti perquisizioni sono scattate stamani in società, studi di commercialisti e abitazioni private in più città italiane per un’inchiesta della guardia di finanza coordinata dalla procura di Grosseto, su una presunta frode fiscale nel settore delle accise sugli alcolici.
Come spiegato in una nota del procuratore del capoluogo maremmano, Raffaella Capasso, “gli illeciti posti in essere dagli indagati allo stato integrano un’ingente evasione nel settore dell’accisa e dell’Iva quantificata in circa due milioni di euro”. Le perquisizioni sono state condotte dalla Gdf di Grosseto con l’ausilio dei colleghi delle altre città e con la collaborazione di personale dell’Agenzia delle Dogane. Le operazioni di polizia giudiziaria sono state condotte su Grosseto e Arezzo e nelle province di Udine, Bolzano, Novara, Genova, Ancona, Viterbo, Napoli, Avellino, Caserta e Palermo. Al centro dell’inchiesta “ingenti movimentazioni di bevande alcoliche meramente ‘cartolari’ tra Stati dell’Ue e, in alcuni casi, anche extra Cee: essenzialmente i prodotti venivano immessi in consumo sul territorio dello Stato illegalmente nonostante dalle dichiarazioni doganali si evincesse l’acquisto, da parte del ‘deposito fiscale’ sito in Grosseto, degli stessi alcolici”.