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ToscanaCronaca🎧 Guerra in Ucraina: l'intervista all'Assistente al Consolato d'Ucraina a Firenze

🎧 Guerra in Ucraina: l’intervista all’Assistente al Consolato d’Ucraina a Firenze

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🎧 Guerra in Ucraina: l'intervista all'Assistente al Consolato d'Ucraina a Firenze
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Dopo settimane di crescenti tensioni, alle 5 di giovedì mattina il Presidente russo Vladimir Putin ha invaso i territori dell’Ucraina. Diverse sono le cittĂ  sotto assedio ed esplosioni sono state segnalate anche nella capitale Kiev. Per parlarci di questa terribile situazione abbiamo intervistato Oxana Polataichouk, assistente al Consolato d’Ucraina a Firenze.

“A Firenze ci sono circa duemila cittadini di nazionalitĂ  ucraina, in totale in Toscana sono 50mila; si tratta prevalentemente di donne che hanno figli e famiglia in Ucraina”. A dirlo è l’assistente al Consolato d’Ucraina a Firenze, Oxana Polataichouk.

Una crisi che all’alba è sfociata nell’attacco russo con esplosioni che hanno raggiunto anche la capitale Kiev, e l’annuncio del presidente russo Vladimir Putin che “la reazione della Russia sarĂ  immediata per chiunque proverĂ  a interferire”. I cittadini sono in fuga e al momento, secondo quanto riportato dalla presidenza ucraina sarebbero morti 10 civili e 40 soldati.

Nel frattempo l’esercito russo ha affermato che “i civili non hanno nulla da temere”, ma la preoccupazione sale e il telefono di Oxana Polataichouk squilla dalle 5 del mattino fino a tarda notte. Anche la macchina dell’accoglienza si è messa in moto in previsione di un arrivo di rifugiati nel nostro Paese.

In Toscana e a Firenze sono previste manifestazioni, nelle prossime ore. Al momento ne sono segnalate una a Firenze, una a Prato e un’altra a Scandicci.

Nel dettaglio, oggi, giovedì 24 febbraio alle 19 Dario Nardella e tutti i Sindaci della MetrocittĂ  Firenze, saranno in Piazza della Resistenza a Scandicci. “Vi scongiuriamo di fermarvi”, questo è lo slogan dell’iniziativa a sostegno dell’Ucraina. “C’è sempre lo spazio per una trattativa se davvero lo si vuole aprire. Salvare la vita di tutti”, affermano nell’appello i sindaci.

“Come sindaci della CittĂ  metropolitana di Firenze – si legge nella nota – ci rivolgiamo alle autoritĂ  russe perchĂ© sospendano l’invasione dell’Ucraina, un Paese che ha profonde ferite nella sua storia, e i bombardamenti. Tutti si fermino in presenza di gesti di buona volontĂ  e ascolto. Per noi Russia e Ucraina sono Europa e c’è bisogno di tutti per fermare un’involuzione legata ovunque all’accaparramento delle risorse e delle fonti energetiche, con disprezzo per la vita umana”.

Nell’appello si precisa che nei territori dell’area metropolitana fiorentina “vivono piĂą di 2.330 ucraini, piĂą di 800 russi e di 100 bielorussi. Vivono con noi, molti e molte di loro aiutano i nostri anziani, altri si sono inseriti in tante altre attivitĂ  delle nostre comunitĂ . Facciamo nostra la loro angoscia e chiediamo a tutti di non credere alla presunta forza risolutiva della guerra. Da queste nostre cittĂ , in questi giorni impegnate a dare un futuro pacifico al Mediterraneo, scongiuriamo di abbassare le armi, di non avvelenare la terra, di fare respirare i cieli, di sentire il pianto dei bambini, di salvare tutti”.

A Firenze, sabato 26, dalle 10 alle 12 al Ponte Santa Trinita l’Evento del Comitato Fiorentino Fermiamo la Guerra. Un invito rivolto a tutta la popolazione: ‘FIRENZE DICE NO ALLA GUERRA IN UCRAINA’.

Poi, un Presidio per la Pace, sabato 26 febbraio alle 16,30 si svolgerĂ  in Piazza del Comune a Prato. Un’iniziativa per dire ‘NO alla GUERRA, al RIARMO e alla MILITARIZZAZIONE’.

Nella giornata di ieri, il premier Mario Draghi, in visita a Firenze, aveva affermato che “In momenti di crisi dobbiamo ancor piĂą difendere i valori in cui crediamo e che ci guidano. La convivenza, la fratellanza, la tolleranza che celebriamo in questo incontro devono realizzarsi anche oltre i confini della regione in cui viviamo. Gli eventi in Ucraina ci portano a ribadire che le prevaricazioni e i soprusi non devono essere tollerati”.

In podcast l’intervista a Oxana Polataichouk, a cura di Lorenzo Braccini.

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