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Manifestazione con guerriglia urbana a Firenze, 19 misure cautelari

Firenze

@Controradio

La Digos della Questura avrebbe identificato i presunti autori della guerriglia urbana e dei danneggiamenti del 30 ottobre scorso a  Firenze, eseguendo numerose misure cautelari, tra cui ordinanze di custodia cautelare agli arresti domiciliari.

La Polizia di Stato di Firenze ha eseguito 19 misure cautelari nei confronti di soggetti che risulterebbero coinvolti nei nei fatti avvenuti la sera del 30 ottobre scorso quando il centro di Firenze è stato teatro di una manifestazione non autorizzata che ha visto il radunarsi di centinaia di persone nelle vie principali, per dare vita ad una generica protesta ‘anti-sistema’, sull’onda di analoghe manifestazioni in altre città, quali Napoli, Milano e Torino, poi degenerata in momenti di tensione, scontri, danneggiamenti e guerriglia urbana.

Dalle indagini se da un lato sarebbe  emerso il ruolo di una componente politicizzata, si è poi riscontrata la responsabilità di soggetti privi di connotazione estremistica, e individuati negli ambienti della criminalità comune.

Foto Controradio, 30 ottobre 2020

Come avvenuto in altre città, gli anonimi promotori avrebbero propagandato l’iniziativa inondando i canali social con l’invito a partecipare alla protesta – senza peraltro darle alcun obiettivo politico o tema specifico – “all’evidente scopo di ampliare al massimo la platea di possibili partecipanti e creare un clima di forte tensione”.

Agli arresti domiciliari su disposizione del gip sono finite 7 persone che avrebbero preso parte ai disordini. Altre sette sono state sottoposte all’obbligo di dimora con divieto di allontanamento dalle 20 alle 7, e 5 all’obbligo di firma. I destinatari delle misure, tutti perquisiti questa mattina, sono gravitanti su Firenze e hanno un’età compresa tra i 20 e i 31 anni.

I reati contestati, a vario titolo, sono quelli di danneggiamento di beni pubblici e privati, resistenza, violenza e lesioni a pubblico ufficiale, fabbricazione e lancio di ordigni incendiari.

Secondo quanto spiegato dalla Digos, le perquisizioni effettuate stamani – 20 in tutto, una a carico di una persona non destinataria di misure – hanno permesso di acquisire materiale utile alle indagini per individuare i promotori e gli organizzatori della manifestazione.

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Negli scontri del 30 ottobre, durati oltre tre ore e terminati solo a notte fonda, rimasero feriti cinque agenti e furono danneggiati otto mezzi della polizia, bersagliati da lanci di oggetti o sfregiati con oggetti acuminati. Inoltre, il Comune ha calcolato danni ad arredi urbani e segnaletica per circa 30.000 euro.

Nella stessa serata diverse persone furono fermate dalle polizia, venti delle quali poi denunciate e quattro arrestate, tra cui l’autore del lancio di molotov.

L’indagine, condotta con il coordinamento della Procura della Repubblica di Firenze si è conclusa, al momento, con la denuncia, a vario titolo, in totale di 37 persone.

Aggiornamento delle 9.22 – Sarebbero tutte vicine all’area anarchica le persone arrestate questa mattina dalla digos di Firenze, in esecuzione di una misura di custodia cautelare ai domiciliari. Sempre in base a quanto emerso, gli arrestati sarebbero tutti gravitanti intorno a un edificio occupato a Firenze, in viale Corsica.

“Ringrazio la polizia di Stato, la questura e la procura di Firenze per le accurate indagini e gli arresti in seguito agli scontri della sera del 30 ottobre nel centro della città. Episodi di violenza assurda provocata strumentalizzando il dolore, la sofferenza e la rabbia legittima di tante persone che soffrono la crisi per la pandemia. Fatti che non si devono mai più ripetere”. Lo ha detto il sindaco di Firenze Dario Nardella dopo gli arresti di questa mattina per gli scontri avvenuti in città la sera del 30 ottobre scorso in occasione della manifestazione ‘anti-sistema’.
“Sfruttare il disagio – ha aggiunto – per destabilizzare ancora di più, attaccare le forze dell’ordine che operano per la sicurezza pubblica, creare panico e devastare il patrimonio di tutti non è mai accettabile. Quella è stata una manifestazione non autorizzata, promossa anonimamente, facendo leva sulla buona fede di molti che credevano di manifestare pacificamente per dare sfogo a violenza gratuita”. Nardella auspica “che la giustizia faccia il suo corso e che i responsabili capiscano gli errori gravi che hanno commesso”.
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