“Halleluja Toscana” è il titolo della mostra di Marco Paoli che inaugura all’Istituto degli Innocenti a Firenze il 31 maggio. A cura di Sergio Risaliti, con poesie di Alba Donati.
Halleluja Toscana raccoglie 30 immagini, che appaiono anche nel libro dallo stesso titolo pubblicato da Contrasto. Halleluja è una parola che evoca immediati riferimenti religiosi; ed é anche il titolo di una delle canzoni più note di Leonard Cohen. Infatti nell’introduzione al libro Marco Paoli ha scritto:
“Il titolo è importante; è un gioco di equilibrio tra il sacro e il profano, come nel testo di Leonard Cohen. Hallelujah è un inno, una semplice esclamazione. Talvolta è sarcastica, magari polemica. Perché noi toscani siamo così: sempre un po’ contraddittori e critici. Siamo nati immersi nella bellezza, e anche se talvolta non ce ne curiamo abbastanza, amiamo visceralmente la nostra terra in ogni sua sfumatura e contraddizione.”
“In questo libro, dice ancora Marco Paoli, le mie fotografie cercano di raccontare la storia della mia esplorazione, le mie origini, la mia terra”. E così, per Halleluja Toscana ha girato la Toscana in lungo e in largo, visitando posti stranoti e altri completamente dimenticati perchè abbandonati e lasciati a sè stessi.
Marco Paoli è andato dunque in giro per la Toscana con una Leica monochrom con la messa a fuoco a telemetro. Ma qualche volta anche con la Fujiifilm medium format pro, “perché così potevo utilizzare un obbiettivo da 12 mm che sulla Leica non ho”.
Nel suo armamentario ci sono naturalmente anche cavalletti: “per le lunghe camminate ho un leggero cavalletto in carbonio, invece quando riuscivo ad arrivare vicino con la macchina ho usato un pesante cavalletto che mi sono fatto costruire, alto fino a 7 mt.”.
Nonchè scalei: “Porto sempre con me (in macchina) 2 scalei , uno di un paio di metri e l’altro pieghevole di 5 mt e li uso spesso. Usando quasi sempre i grandangolari mi piace avere un punto di vista in asse e più alto.”
Il tutto sempre con l’ intento, come dice lui stesso, “di raccontare emozioni nascoste in una terra conosciuta”.
Conosciuta e strafotografata. E allora ancora una volta Halleluja di Cohen ci aiuta ad avvicinarsi al senso di Halleluja Toscana. “There’s a blaze of light in every word“, “c’è un’esplosione di luce in ogni parola” canta Cohen. E se sostituiamo “parola” con “immagine”… si comincia a comprendere come Marco Paoli sia andato alla ricerca di “particolari densi di significati emotivi, non razionali” facendo parlare la luce.
“Non uso flash o illuminazione artificiale”, mi ha detto,”quasi sempre il cavalletto; e cerco di essere nei posti nel momento giusto per la luce. Nel caso di foto indoor ovviamente uso tempi lunghi.”
La luce poi viene studiata anche in fase di stampa “La preparazione/gestazione del mio fare fotografia passa assolutamente dalla fase di stampa che gestisco totalmente. Sono pignolo e perciò prima di arrivare alla scelta e selezione finale , stampo tanto, prima in formato A4, e poi A3+ ed A2.
Halleluja Toscana: come canta Leonard Cohen “I’ve told the truth, I didn’t come to fool you“, “Ho detto il vero, non sono venuto per prenderti in giro”. Andate e guardate.
Margherita Abbozzo. Tutte le immagini appaiono courtesy of the artist.
HALLELUJAH TOSCANA, Fotografie di Marco Paoli, Firenze, Museo degli Innocenti 31 Maggio – 28 luglio 2019, Piazza SS. Annunziata, 12 – 50122 Firenze. La mostra è inserita nel percorso del Museo degli Innocenti, visitabile con il biglietto del Museo, ed è aperta tutti i giorni dalle ore 10.00 alle ore 19.00 (ultimo ingresso ore 18.30). Info pratiche qui
Intervista a Marco Paoli di Gimmy Tranquillo: