I cavalli si riconoscono allo specchio, non ci sono dubbi secondo gli etologi ed i veterinari dell’università di Pisa. La conferma è arrivata dalla ricerca pubblicata sulla rivista Animal Cognition e condotta presso il Centro Addestramento Etologico di San Marcello Pistoiese (Pistoia).
Lo studio ha replicato un precedente esperimento ampliando il numero di cavalli coinvolti e applicando una metodologia ancora più rigorosa per ottenere risultati standardizzati e incontrovertibili. I ricercatori hanno condotto un mark test, una tecnica innocua che consiste nell’applicare una marcatura colorata su un punto del corpo che l’animale può vedere solo con l’aiuto di una superficie riflettente. In questo modo il soggetto, se capace di riconoscersi, attua una serie di comportamenti volti a interagire con il segno, provando ad esempio a grattarlo via.
Come controllo si applica invece ad alcuni animali una marcatura trasparente, che garantisce la stessa sensazione tattile della marcatura colorata, senza fornire alcuno stimolo visivo. Nel corso dell’esperimento i cavalli con la marcatura visibile hanno dato segni di riconoscersi cercando frequentemente di rimuovere il colore sia direttamente con le zampe, sia strofinando il muso sul terreno o su supporti verticali presenti nell’arena, comportamenti invece rari quando la marcatura era trasparente.
“Per quanto il dibattito sulla consapevolezza di sé negli animali sia ancora aperto, il lavoro rappresenta un punto di svolta negli studi cognitivi che riguardano i cavalli – spiega Elisabetta Palagi, dell’Università di Pisa – pur non potendo asserire con certezza che essi siano del tutto auto-consapevoli, certamente risultati così chiari nell’uso dello specchio inseriscono il cavallo nella risicata lista di animali le cui capacità cognitive meritano di essere investigate e possono continuare a sorprendere. Considerata la presenza di questa specie nella vita dell’uomo e i suoi impieghi in una moltitudine di campi, conoscere e rispettare le abilità del cavallo e le sue esigenze etologiche è obbligatorio, oltre che necessario”.