Nonostante la brutta sconfitta in gara 6, i Miami Heat passano al TD Garden e raggiungono i Nuggets alle Finals.
Dopo il doloroso finale di gara 6 nessuno avrebbe scommesso sulla forza emotiva dei Miami Heat. Le tv nazionali americane davano già per realizzata l’impresa sportiva dei Boston Celtics di superare il turno nonostante lo svantaggio di 3 gare a 0. Ma coach Spoelstra in questo è stato lungimirante: ci prenderemo le finals nella maniera più difficile.
La stagione dei Miami Heat è, infatti, stata difficile dal primo momento: ottavi nella Western Conference durante la regular season, il passaggio dei preparatori play-in e, soprattutto, il peso della storia alle loro spalle. Una volta sola, infatti, un ottava classificata è approdata alle Nba Finals e bisogna tornare alla stagione 98/99, quando i feriti New York Knicks si aggiudicarono la partecipazione battendo gli Indiana Pacers di Reggie Miller.
Tutte le difficoltà, però, sono sembrate svanire in gara 7. Il nemico numero uno Jayson Tatum non è mai riuscito ad entrare in ritmo, a causa anche di una distorsione alla caviglia destra nei primi minuti che lo costringe ad accontentarsi di una mediocre prestazione da 14 punti, 11 rimbalzi e 4 assist.
La punta di diamante dell’attacco verde Jaylen Brown, oltre alle otto palle perse, sporca le proprie statistiche al tiro dalla distanza mettendo a referto un solo centro su nove tentativi. Lo stesso eroe di gara 6 Derrick White è costretto ad abbassare la testa davanti al dominio fisico e mentale della corazzata di Miami.
Finisce, dunque, 84-103 al TD Garden. Jimmy Butler, leader carismatico dei Miami Heat, oltre a mettere a segno 28 punti, regala ai suoi una prestazione difensiva degna della Nba datata anni ’90 che gli vale la nomina ad MVP della serie. Maiuscole le prestazioni della non più sorpresa Caleb Martin, ex Charlotte Hornets di sua maestà Michael Jordan, e dell’onnipresente Bam Adebayo.
I Miami raggiungono i Denver Nuggets alle Nba Finals con la consapevolezza di essere un gruppo unito, di avere, oltre le doti fisiche e tecniche, anche il fattore che distingue i campioni: la capacità di gettare il cuore oltre qualsiasi ostacolo.
Appuntamento, dunque, al 2 Giugno, data di inizio della battaglia Nba.