Site icon www.controradio.it

“I migranti? Facciamoli lavorare nella cultura e nell’arte”

La proposta su Art tribune del professor Stefano Monti “impieghiamoli nella promozione dei musei minori e dei percorsi turistici”

I migranti potrebbero essere impiegati nella valorizzazione dei musei minori e di tutte quelle ‘perle’ del nostro patrimonio storico-artistico culturale ed archeologico disseminate sul territorio e poco fruibili, o per niente, a causa della mancanza di personale e di fondi.

Sta facendio discutere la proposta del professor Stefano Monti che insegna Management delle Organizzazioni Culturali alla Pontificia Università Gregoriana.

“La proposta è semplice -scrive Monti su artribune.it- : mettiamo gli immigrati a lavorare nella cultura. Diamo loro un posto di lavoro nei musei minori (quelli che non vengono aperti perché non ci va nessuno), facciamogli fare le guide (in lingua) nelle cosiddette “zone interne” (visite guidate nei borghi, dove le persone che parlano inglese e francese sono molto poche), diamo loro dimora in zone a bassa urbanizzazione, nei paesini in cui le dimensioni demografiche sembrano un countdown verso l’estinzione”.

“I migranti, sia che vengano trattati bene, sia che vengano trattati male, generano comunque un costo sulla nostra società. Nelle nostre tasse ci sono anche i servizi che vengono loro garantiti. Che ci piaccia o meno. Che lo troviamo giusto o meno.
Cosa fare? Facciamo loro un contratto a tempo determinato speciale, diamo loro dei corsi online per imparare l’italiano, e diamo loro dei risultati da raggiungere entro questi sei mesi in termini di conoscenza della lingua, conoscenza della nostra storia, risultati raggiunti dal punto di vista professionale (qualunque sia la mansione loro affidata). Razionalizziamo la spesa per questi individui, e mettiamoli in condizioni di produrre qualcosa per se stessi e per il resto del Paese”  conclude il professore-

Exit mobile version