Mar 5 Nov 2024
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ToscanaCronacaI vicini? Per i fiorentini indifferenti, ma meglio tenerseli buoni

I vicini? Per i fiorentini indifferenti, ma meglio tenerseli buoni

Più della metà degli abitanti del capoluogo toscano (67%) è indifferente o addirittura ostile nei confronti dei vicini di casa, come emerge dall’ultima ricerca dell’Osservatorio di Sara Assicurazioni, la compagnia assicuratrice ufficiale dell’Automobile Club d’Italia.

Ci si saluta appena o, peggio, si litiga: i rapporti di vicinato dei fiorentini, così come nel resto d’Italia, non sono più quelli di un tempo. Andare d’accordo con i vicini non è mai stato semplice, ma la soglia di sopportazione sembra essersi abbassata. Per cosa si discute più spesso? Tra i fattori che turbano di più la convivenza col vicino ci sono il poco rispetto per le parti comuni (69%), gli schiamazzi (62%), le auto che ingombrano i passi carrai (52%), la televisione o la musica ad alto volume (36%), la presenza di animali e bambini (34%) o persino gli odori ritenuti molesti (31%).

Sul pianerottolo, poi, di solito ci si evita: a Firenze, più della metà degli intervistati (67%) ha dichiarato infatti di non avere rapporti con i vicini e, oltretutto, di non voler socializzare più di tanto, sia perché si è sempre di fretta (50%), sia perché spesso si teme di essere inopportuni (19%) o ci si fida poco (12%).

Eppure, che i vicini di casa possano essere una risorsa è opinione ancora diffusa. Secondo il 64% degli intervistati fiorentini, infatti, i vicini possono aiutarsi reciprocamente in caso di necessità, mentre per il 21% il vicino può badare all’abitazione quando si è assenti, magari in vacanza. Addirittura, per un altro 38% di fiorentini la presenza di un vicino potrebbe anche costituire un buon deterrente per i ladri.

I buoni rapporti con il vicinato, poi, fanno anche bene al cuore. In senso letterale. Un recente studio pubblicato sul Journal of Epidemiology and Community Health, infatti, ha dimostrato che relazioni positive con le persone del nostro vicinato riducono notevolmente, anche del 67%, il rischio di crisi cardiache.

1Indagine CAWI condotta dall’istituto di ricerca Nextplora nel 2017 su di un campione rappresentativo della popolazione italiana per quote d’età, sesso ed area geografica.

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