
IED Firenze apre alla città l’ex Teatro dell’Oriuolo con il nuovo progetto “Campo Aperto – Sull’immaginare oltre i confini”. Si porrà come approccio e luogo di sperimentazione in cui il design, l’arte, la moda e la comunicazione si incontrano per generare nuove idee, proposte e sintesi anche per la città. Promosso da IED Firenze, è stato presentato oggi dalla direttrice Benedetta Lenzi (Audio) e inaugurerà con una serie di tre eventi a partire dal 3 aprile 2025 con il progetto di architettura radicale di Archizoom Vestirsi è facile. Dressing design. Un workshop e una mostra guidata da Dario Bartolini e da alcuni docenti IED.
“Il design del futuro deve essere fluido, collaborativo e radicato nei bisogni della società. L’obiettivo di Campo Aperto non è dunque quello di costruire un progetto chiuso e autoreferenziale, ma di dare vita a un ambiente radicalmente poroso e relazionale, in cui il design, l’arte, la moda e la comunicazione non si limitano a registrare il cambiamento, ma si fanno strumento per ridefinire il modo in cui il futuro può essere immaginato e agito”, dichiara Benedetta Lenzi direttrice IED Firenze.
Campo Aperto è uno spazio dinamico in cui l’esplorazione diventa strumento di dialogo e la sperimentazione diventa motore di nuove possibilità. In questo contesto, studenti, professionisti, creativi e cittadini sono chiamati a partecipare attivamente, a lasciarsi ispirare e a contribuire a una narrazione collettiva in continuo divenire.
Sull’immaginare oltre i confini/On Imagining Beyond Boundaries” è il manifesto di un progetto che celebra il coraggio di oltrepassare i limiti e di pensare il futuro con occhi nuovi.
Campo Aperto avrà molte forme, workshops, lectures, screenings, talks e mostre, e renderà visibile un’idea di scuola dove gli studenti sono invitati a confrontarsi criticamente sulle grandi questioni che agitano il nostro presente, attraversando, mescolando e intrecciando le traiettorie per proporre nuove forme di produzione culturale.
Lo spazio espositivo dell’ex teatro dell’Oriuolo è il luogo dove la scuola sperimenta, si mostra, si apre alla città e si propone di uscire dagli ambiti settoriali per mescolare approcci e conoscenze, per allargare l’orizzonte creativo e critico e proporre forme che non rispondono più ad un unico punto di vista quanto ad un pensiero che si nutre di radici diverse, che mette in relazione le competenze e ne intreccia le forme per produrre nuovi percorsi inaspettati.
Il programma di Campo Aperto si avvarrà anche della collaborazione di tre figure chiave del panorama culturale italiano contemporaneo, che, in qualità di mentori, guideranno gli studenti attraverso strumenti di lettura e interpretazione delle trasformazioni in atto nei rispettivi ambiti.
Il contributo di Maria Cristina Didero, curatrice e direttrice curatoriale di Design Miami 2022; Leonardo Bigazzi, curatore e produttore di film d’artista; e Stefano Cipolla, art director de L’Espresso; favorirà un dialogo aperto e consapevole sulle connessioni tra design, arte e comunicazione visiva.
Campo Aperto inaugura con una serie di tre eventi che raccontano la sua natura multiforme:
Vestirsi è facile/Nuove forme radicali: un progetto di Dario Bartolini – Archizoom
mostra: 3 aprile 2025 – 22 Maggio 2025
A partire dal progetto di architettura radicale di Archizoom Vestirsi è facile. Dressing design, che ripensava l’architettura del vestito come spazio di autoprogettazione e critica alla diffusione della moda di massa, Vestirsi è facile/Nuove forme radicali propone una rilettura contemporanea di quell’approccio metodologico invitandoci a pensare nuove forme per abitare il corpo presentando lavori storici selezionati insieme a nuove produzioni.
Un workshop e una mostra guidata da Dario Bartolini/Archizoom e da alcuni docenti IED riunisce un gruppo di studenti appartenenti alle aree disciplinari di moda, design, comunicazione, per ripensare nuove radicalità e ri immaginare la prima architettura che abitiamo e che ci circonda, il vestito.
Garden talks
13-14 maggio
Una due giorni di dialoghi e confronti sullo sconfinamento fra le discipline, un approccio sistemico che porta alla nascita di nuovi modelli di progettazione, che non si limitano alla creazione di oggetti, ma trasformano interi ecosistemi sociali ed economici.
Diversi professionisti dei settori di arte, design, moda, insieme ai nostri mentor di area, si confronteranno sul concetto di design a campo aperto mostrando come il superamento delle gerarchie disciplinari sia un orizzonte essenziale nella costruzione del professionista del futuro, che risponde a nuove necessità, che deve essere fluido, collaborativo e radicato nei bisogni della società. Lo sconfinamento tra discipline non è più un’opzione, ma una necessità per affrontare problemi complessi come la sostenibilità, la giustizia sociale e l’innovazione responsabile.
WHY Festival presenta Retrospettiva Stefano Rovai
25 giugno – 18 luglio
IED Firenze, in collaborazione con WHY Festival, presenta la prima retrospettiva fiorentina su Stefano Rovai, figura chiave della grafica italiana. Fondatore dello studio Graphiti con Andrea Rauch, Rovai ha lavorato in ambiti che spaziano dall’immagine coordinata alla grafica editoriale, fino alle campagne per istituzioni e brand. Oggi dirige RovaiWeber design e insegna a San Marino. La mostra raccoglie una selezione di manifesti scelti dall’autore, offrendo uno sguardo sulla sua evoluzione e sull’impatto nella comunicazione visiva.