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Il 30 novembre ‘Sardine’ in piazza anche a Firenze, dopo Bologna”

La manifestazione delle 'sardine' di Bologna

A lanciare in chiave fiorentina l’iniziativa di Mattia Santori, Roberto Morotti, Giulia Trappoloni e Andrea Garreffa, organizzatori della piazza di Bologna di giovedì scorso, è Bernard Dika, 21 anni, ex millennial della direzione Pd quando alla guida dei Dem c’era Renzi, oggi promotore delle sardine a Firenze in veste privata.

E’ la proposta via Fb in occasione della cena in programma a Firenze il 30 novembre per dare avvio alla campagna della Lega per le amministrative in Toscana e a cui è annunciato Matteo Salvini. A lanciare in chiave fiorentina l’iniziativa di Mattia Santori, Roberto Morotti, Giulia Trappoloni e Andrea Garreffa, organizzatori della piazza di Bologna di giovedì scorso, è Bernard Dika, 21 anni, ex millennial della direzione Pd quando alla guida dei Dem c’era Renzi, oggi promotore delle sardine a Firenze in veste privata.

Dalle 18.30 alle 20 l’orario indicato della manifestazione.
Al motto di ‘La Toscana non si lega’ spiega su Fb: “Perché Salvini può dire che prenderà la Toscana e tutti noi stiamo zitti? Incontriamoci in piazza, decidiamo quale e arriviamo da tutta la Toscana. Per incontrarci, stare insieme come comunità oltre bandiere e partiti. Senza violenza e odio, senza fumogeni o sassi. Nel segno del BeneComune, della Solidarietà e del Futuro della nostra Toscana. Uniamoci come un banco di sardine.
È l’immagine scelta dagli straordinari organizzatori della Piazza di Bologna che speriamo di avere il 30 Novembre”. “La Toscana non abbocca e non scende in piazza contro qualcuno ma per un’idea opposta, scendiamo in piazza non per un Capo ma per una Comunità. Questa è un’idea, per diventare realtà ha bisogno di tutti. Chi si unisce?”.

Il post, da ieri, ha totalizzato finora 3976 partecipanti, 15.289 persone interessate.
Oggi, sempre su Fb, Dika ricorda anche che il 30 novembre è la Festa della Toscana che celebra il giorno in cui, nel 1786, il granducato fu il primo stato al mondo ad abolire la pena di morte. Fu, commenta, il “primo giorno di una storia nuova per tutti gli uomini dal XVIII secolo ai nostri tempi”, il “principio di una rinnovata vita per l’intera umanità”: “Faremo di tutto perché questo non venga cancellato da un leghista di turno”.

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