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Cultura & SpettacoloCinema"Il Direttore" al Cinema La Compagnia

“Il Direttore” al Cinema La Compagnia

“Il direttore” di Maurizio Orlandi in anteprima al cinema La Compagnia. Giovedì 13 gennaio ore 19.00. L’intervista al regista a cura di Giustina Terenzi

Il Direttore è un film documentario che racconta la storia di Albo Orlandi,  mio padre. Era nato a Gavorrano, nella Maremma toscana, dove faceva il Segretario del direttore nelle miniere di pirite della Montecatini. Nel 1969, venne trasferito, dalla Montecatini, alla Farmitalia di Settimo Torinese, come Direttore del personale. Erano i mesi dell’ “Autunno caldo”,  delle lotte politiche e sindacali; ma, anche il periodo del terrorismo e delle Brigate Rosse. Persona rigida ed intransigente, coerente con il ruolo di Direttore, Orlandi gestiva i rapporti con il Consiglio di fabbrica, nelle aspre vertenze sindacali, e decideva licenziamenti e assunzioni, premi e Cassa integrazione: un lavoro delicato e complesso, che lui svolse fino al 1978, l’anno in cui, all’improvviso, diede le dimissioni. L’ anno del sequestro e dell’omicidio di Aldo Moro. Nella vita di mio padre, però, c’era anche un’altra storia.

Albo Orlandi, infatti, era stato un antifascista, partigiano combattente nella Resistenza a Firenze. Arrestato e torturato dalla Banda Carità, riuscì a fuggire dal carcere Le Murate, e raggiungere i partigiani in montagna, dove combattè con la Brigata Garibaldi Fanciullacci fino alla Liberazione della Toscana. In seguito, fu presidente del CLN di Gavorrano,  negli anni della “resa dei conti” e dell’epurazione. Due storie diverse e contrapposte della stessa persona; due pagine della mia famiglia, vissute, da me, in maniera contraddittoria. Da un lato, quella dell’eroe partigiano, vista come un’esperienza di grande valore morale, politico e civile; dall’altro, quella del Direttore del Personale, vissuta con un certo imbarazzo e che contestai, nel passato, anche risolutamente. Due parti di una vita che ho, fino ad oggi, tenuto nettamente separate, come se ci fosse stato un prima e un dopo; un confine tra quello che accettavo e quello che rimuovevo. Raccontare la parte mancante della storia di mio padre, quella relativa agli anni della Farmitalia e della Montedison, entrare dentro quella fabbrica in quel particolare periodo storico, significa per me, oggi, scavare dentro la vicenda esistenziale di un uomo che aveva dovuto fare i conti con le proprie contraddizioni, i propri dubbi e, soprattutto, con la propria solitudine, proprio per il ruolo, a dir poco scomodo, da lui rivestito all’interno come direttore del personale; ancora di più, poi, se messo in relazione con il suo passato di antifascista e valoroso partigiano . Il Direttore, quindi, è la storia di un personaggio e di un’epoca storica. Ma, è anche il racconto di un figlio che parte dal bisogno di ricucire una cesura, quel pezzo mancante nella storia di suo padre e della sua famiglia. Il Direttore è la storia della solitudine di un uomo e della sua sconfitta umana che lega, nel tempo e nelle contraddizioni, un padre e un figlio.

La proiezione è in ANTEPRIMA FIORENTINA, in sala sarà presente il regista Maurizio Orlandi. Cinema La Compagnia