Secondo un’inedita testimonianza al vaglio in queste settimane dalla Procura di Firenze, l’uomo ha ammesso in una telefonata di essere il serial killer già noto negli Stati Uniti con il nome di «Zodiac» e di essere colpevole anche dei delitti avvenuti a Firenze fra il 1974 e il 1985.
Si tratterebbe inoltre della stessa persona che il postino di San Casciano (Firenze), Mario Vanni, aveva chiamato «Ulisse» in una conversazione intercettata il 30 giugno 2003 nel carcere Don Bosco di Pisa.
Ulisse secondo Vanni e secondo questa nuova testimonianza è il vero autore dei delitti seriali fiorentini avvenuti fra il 1974 e il 1985, oltre che l’uomo che fra il 1966 e il 1974, uccise almeno 6 persone in California, rivendicando i propri crimini in lettere inviate alla stampa e firmate con il nome di ‘Zodiac’. L’americano avrebbe ammesso le sue responsabilità durante una telefonata dell’11 settembre 2017.
Il documento in possesso del Giornale svela un nuovo retroscena secondo il quale dietro agli omicidi del Mostro, c’era qualcuno che oltre a sapere sparare e a possedere una pistola, aveva le capacità per compiere i propri delitti senza essere mai individuato.
La vicenda che ha portato all’ammissione di colpevolezza da parte di «Ulisse» spiega il documento in possesso de Il Giornale è maturata durante l’estate 2017. Il testimone (un giornalista) lo ha incontrato, è diventato il suo «biografo» e Ulisse, parlando della sua vita, gli ha fatto la rivelazione.
Prima di insinuare per la prima volta un collegamento fra il caso «Zodiac» e quello del «Mostro di Firenze», il giornalista chiede a «Ulisse» se nel 1970 si trovasse «per caso» sul Lago Tahoe, dove fu commesso uno dei delitti di «Zodiac». «Dopo un silenzio durato venti secondi si legge nel documento Ulisse ha ammesso. Poi ha detto che non poteva parlare di quegli anni per via del suo lavoro». Nel 1970 una vittima di «Zodiac», Donna Lass, sparì proprio dalle parti del Lago Tahoe. Così quando «Ulisse» ammette di aver abitato nel 1969 nel nord della California, a Santa Rosa, a pochi chilometri dal luogo del delitto di diversi crimini di «Zodiac» e di aver a vissuto nel 1966 a Riverside, in California, un altro teatro di morte, il testimone si rende conto di avere di fronte il serial killer americano più ricercato di sempre. Ed è ancora «Ulisse» a rivelare di aver «visto Pacciani più volte nel bosco», indicando al suo «biografo» anche la zona vicino a San Casciano in Val di Pesa che il contadino e lui erano soliti frequentare.
Oltre a possedere quelle doti criminali che i compagni di merende non avevano, «Ulisse» ha anche la capacità di commettere delitti senza lasciare traccia. La sua biografia parla chiaro dice il testimone: «Venti anni nell’esercito, di cui 10 nella Military Police. È anche un veterano della guerra in Vietnam». Dopo aver lasciato gli Stati Uniti, «Ulisse» si stabilisce in un paese vicino a Firenze nel luglio del 1974, pochi mesi dopo l’ultima lettera «ufficiale» spedita del serial killer« Zodiac» (datata 24 gennaio 1974) e pochi mesi prima del primo delitto certo del Mostro di Firenze (14 settembre 1974). L’uomo, un poliglotta che conosce sia l’inglese che l’italiano, conosce il nostro Paese già dagli inizi degli anni ’60 perchè faceva il soldato in Italia.