Proseguono le manifestazioni di solidarietà e le veglie della comunità peruviana per chiedere il ritorno a casa della piccola Kata, la bambina scomparsa a Firenze sabato scorso. Al corteo di ieri sera ha partecipato anche la famiglia: il padre, ex detenuto a Sollicciano, è stato scarcerato.
Il corteo, dopo le sere precedenti, si è sviluppato nelle strade del quartiere di San Jacopino, per chiedere la liberazione della piccola Kata. “Lasciate libera Kataleya, Lasciate libera Kata”, hanno invocato un centinaio di partecipanti che non sono stati scoraggiati dalla pioggia del pomeriggio. “Kataleya”, “Presente!”, è stato un altro richiamo gridato nelle vie. Il nome della bambina viene urlato con frequenza ogni tratto di cammino fatto. Dai palazzi c’è chi si affaccia dalle finestre o sui terrazzi. La manifestazione anche stasera è partita davanti al cortile dell’ex hotel Astor.
“L’hanno rapita, è stato pianificato tutto. Non ci sono telecamere. Sanno cosa hanno fatto, loro”. Lo ha detto il padre di Kata, Miguel Angel, parlando coi giornalisti mentre rientrava all’ex hotel Astor dopo il corteo dei peruviani. L’uomo ha escluso la vendetta o una punizione verso lui o la famiglia. “Non ho debiti, non ho problemi con nessuno”, “io so quello che ho fatto ma l’ho fatto per la famiglia – ha anche detto alludendo ai suoi guai con la giustizia -, questa è una prova di Dio”. “Sono sicuro che Kata è viva – ha concluso – e che ritornerĂ ”.
“Il padre di Kata è all’interno della struttura in questo momento, è vicino alla famiglia, non so se tornerĂ via – aveva detto l’avvocato Daica Rometta. dell’associazione Penelope -. Stanno veramente male, sono disperati, sono distrutti, stanno ancora sperando e sperano che la bambina torni a casa il prima possibile”.
Intanto questa mattina in Newsline Chiara Brilli ha intervistato Edit Bustos, amica della madre di Kata, che ha lanciato un appello affinchĂ© chi sa qualcosa parli con le forze dell’ordine e aiuti gli inquirenti a ritrovare sana e salva la bambina (AUDIO)