Da questa mattina il Pratone del Quercione alle Cascine, a Firenze, ospita i fedeli della comunità musulmana in occasione della festa di īd al-aḍḥā, detta del sacrifico o del pellegrinaggio.
Come già avvenuto in occasione della preghiera di fine Ramadan, si tratta di un utilizzo previsto dall’accordo siglato tra amministrazione e comunità islamica per far fronte alle esigenze di culto dei molti fedeli musulmani presenti in città. E questa mattina l’assessore al dialogo tra le confessioni religiose del Comune di Firenze Alessandro Martini è stato proprio alle Cascine per portare il saluto della città.
“La cerimonia di stamani rappresenta un momento molto significativo per i fedeli musulmani – ha sottolineato Martini -. Viene ricordato il sacrifico di Ismaele e chi può fa il pellegrinaggio, una delle azioni importanti per l’Islam come per altre religioni. Da quest’anno come amministrazione abbiamo iniziato a collaborare in maniera stabile con la comunità islamica fiorentina collaborando all’organizzazione di questo momento di preghiera al Prato del Quercione.
Questa mattina sono andato di persona a portare il saluto della città e ho potuto vedere una cerimonia di preghiera ben organizzata, con il distanziamento previsto dalla regole per la pandemia, e tutta improntata allo spirito della festa”.
Martini ha poi sottolineato: “Mi sembra scontato ma lo ribadisco: durante la cerimonia al Prato del Quercione non è previsto alcun tipo di sacrificio in senso letterale del termine. Non ci sono stati, non ci sono e non ci saranno al quercione come riportato erroneamente su qualche social network”.
Oggi le comunità musulmane celebrano anche a Prato la Festa del Sacrificio, altrimenti detta Festa del Montone. Le comunità pratesi coinvolte sono quelle di origine pakistana, araba e bengalese che inizieranno i festeggiamenti all’alba e per buona parte della mattinata rispettivamente presso il Parco degli Aquiloni (Prato Nord), il Parco ex Ippodromo di via Roma e il Parco del Guado Sud di via Maliseti.