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Il Tenax compie 40anni. E festeggia! (nonostante tutto)

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Firenze, il club di Via Pratese  ha creato uno stile ed è riuscito a reinventarsi, resistendo ai cambiamenti ed all’usura del tempo. Negli anni al Tenax hanno sfilato nomi del calibro di ranco Battiato, Radiohead, Daft Punk, Ben Harper, Virgin Prunes, Talk Talk, Chemical Brothers, Grace Jones, Spandau Ballet, , Bauhaus, Psychedelic Furs, New Order, Sisters of Mercy, Tuxedo Moon e moltissimi altri.

Un tempo sospeso: dalle  4:45 del mattino di domenica 1 marzo 2020, a poche  ore dal l’ultimo appuntamento con Nobody’s Perfect, una delle serate più longeve e conosciute  al mondo, fin dai suoi albori un punto di riferimento anche per il clubbing più trasgressivo, il  Tenax chiude i battenti per la pandemia. E ancora non può riaprirle.

Da quel giorno in poi inizia il lockdown, quello vero. Da quel momento in poi lo storico club di Via Pratese – che per anni ha fatto ballare intere generazioni confrontandosi con i più disparati generi musicali – si ferma.

Una dura condanna per un club che ha creato un modo diverso di vivere la notte. Al Tenax in questi 4 decenni di storia sono passati nomi del calibro di  Franco Battiato, Radiohead, Daft Punk, Ben Harper, Virgin Prunes, Talk Talk, Chemical Brothers, Grace Jones, Spandau Ballet, Visage, Bauhaus, Psychedelic Furs, New Order Sisters of Mercy, e le performance in consolle dei big dell’elettronica come Bob Sinclair, Carl Cox, Dimitri From Paris, Sven Vath, St Germain, The Chemical Brothers, Adam Beyer, Ricardo Villalobos, Nina Kravitz, Peggy Gou, Chris Liebing, Alex Neri, Marco Faraone, Francesco Farfa, solo per citarne una piccolissima parte.

E ancora la moda, i party ufficiali di Pitti Uomo, le sfilate di Jean Paul Gaultier. E ancora il Tenax come punto di riferimento per personaggi del jet set  come  Amanda Lear, David Byrne, Elio Fiorucci, Vittorio Gassman, Roberto Benigni e molti altri ancora.

Senza tralasciare la memoria degli allestimenti: tra i più memorabili quello ispirato a Blade Runner, con un sistema di tubature che faceva piovere acqua vera sui clienti nel tunnel d’ ingresso.

E, sempre nell’ambito della contaminazione fra le arti, la  messa in scena dell’Eneide di Giancarlo Cauteruccio, citata persino dal New York Times.

Anche negli anni più recenti il Tenax ha saputo reinventarsi con successo: la nascita del recente Tenax Theatre, un progetto firmato dallo stesso  Cauteruccio insieme con  Massimo Bevilacqua che negli scorsi anni ha abbandonato il palcoscenico teatrale per muoversi in un ring dove artisti e pubblico convivono e condividono energie, estetiche, umanità.
C’è stata – e c’è ancora – l’intenzione e la voglia di tramandare dei saperi che, dopo 40 anni di esperienza nel settore, Tenax ed i suoi resident si sono sentiti in dovere di condividere grazie alla Tenax Academy.

A qeusta si aggiunge, dice lo staff del Tenax “l’energia e la passione di un gruppo di lavoratori che da 19 mesi attendono pazientemente di sapere quando, come e se il Tenax e tutte le altre discoteche d’Italia potranno riaprire i battenti.
Lavoratori che, certamente, si rallegrano per la decisione del governo di portare le capienze dei cinema, dei teatri e degli stadi all”80%, ma che ancora non hanno capito quando sarà il loro turno”

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