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Dunque la montagna ha partorito il topolino. Per fortuna. A parte la questione, comunque non secondaria degli sport di base, il testo del nuovo DPCM aggiunge poco a quello che già c’era. E di fatto ci parla di una nuova strategia, messa nero su bianco dallo stessoConte quando afferma che ‘bisogna conciliare salute ed economia’. E istruzione, aggiungeremo noi. Roba che chi lo diceva solo un paio di mesi fa, veniva crocifisso sulla pubblica piazza. Un principio realistico, che passa attraverso la semplice constatazione che tutto, anche la salute stessa, è economia. E che un paese impoverito, se non sul lastrico, un paese socialmente sotto pressione, è un paese naturalmente meno sano. Se volete è lo stesso principio che Paesi come la Germania, la Svizzera o anche la Svezia hanno messo in campo sin dall’inizio. Nessuno lo dice, ma è così. Dunque si cambia rotta. I lock down generalizzati, una mossa disperata come fu definita dallo stesso superconsigliere del ministro Speranza, Walter Ricciardi, in un articolo poi rimosso, non sono più all’orizzonte. Oggi della malattia si sanno molte più cose. La convivenza col virus diventa pratica di Governo. Almeno per ora. Certe misure, come lo spostamento degli orari d’ingresso alle superiori, o l’aumento dell’offerta del Trasporto pubblico locale attraverso convenzioni con i privati, potevano essere prese prima. Altre , come la protezione delle RSA e il rafforzamento della medicina territoriale, si spera vadano finalmente a regime. Rimane il fatto che per ora, a quanto ci raccontano le cronache e i retroscena, Conte ha stoppato la linea più rigorista, quella che voleva mandare la polizia nelle case degli italiani a controllare gli assembramenti fin dentro salotto. Più fiducia nei cittadini. Sperando che sapranno meritarsela. A partire da una maggiore tranquillità, che gioverebbe a tutti.
DG