Lun 25 Nov 2024
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Imbrattamento Palazzo Vecchio, Nardella: “Danni sui 30mila euro”. “Commento che si sia trattato di una messa in scena è ridicolo”

Firenze, il sindaco Dario Nardella, intervenendo in Consiglio Comunale, ha comunicato l’entità dei danni causati dal blitz di Ultima generazione con l’imbrattamento di Palazzo Vecchio.

“I danni dell’imbrattamento della facciata si attestano sui 30mila euro e siamo intervenuti subito per mitigare un danno che avrebbe potuto essere molto più grave. Dalla relazione di servizio si precisa che la polizia municipale non era a conoscenza di reali minacce o azioni in programmazione dal gruppo Ultima Generazioni”.

“Ho sentito dire con grande stupore da alcuni esponenti politici che tutto questo è stata una messa in scena – ha poi continuato Nardella – Allora voglio dire con tutta la forza che ho che questo commento espresso da alcuni soggetti anche rappresentanti delle istituzioni sul fatto che si sia trattato di una messa in scena è ridicolo, offensivo, al limite della diffamazione. Chi dice questo offende i cittadini, la polizia municipale, i giornalisti, i turisti. Vergogna”.

“Ringrazio gli agenti di polizia municipale che hanno fatto il loro dovere e Niccolò Innocenti, Francesco Marcucci e Riccardo Mattei, che erano lì – ha aggiunto -. Gli agenti di polizia municipale hanno provveduto a informare il personale in servizio della Digos, della questura di Firenze, anche essi ignari di qualsivoglia minaccia in essere. Gli operanti notavano la presenza di un nutrito gruppo di fotografi e giornalisti, intenti a riprendere l’azione criminosa. Per dovere di informazione si precisa che il trabattello presente sull’Arengario era presente da svariati giorni in quanto usato da personale addetto al restauro delle statue presenti sull’Arengario”.

“Il complottismo sui social media è un fatto piuttosto ricorrente su tutto: addirittura ho visto l’attacco di un signore che ha detto che è tutta una messa in scena come i camion militari di Bergamo. Siamo a questi livelli. Però la stragrande maggioranza di persone, di cittadini di Firenze, di tutta Italia, anche dall’estero, ha capito bene che questa è una cosa del tutto fortuita e spontanea. Del resto, io non avrei potuto mettere in scena un comportamento fittizio, con il mio ruolo di sindaco”.

“Ho agito d’istinto del padre o madre di famiglia che ho pensato solo a difendere la casa di tutti da un aggressore – ha spiegato Nardella ricordando il momento in cui ha visto i ragazzi di Ultima Generazione imbrattare la facciata di Palazzo Vecchio -. Come uomo, prima ancora che come sindaco, amo non solo con la testa ma con il cuore Firenze e questa volta è prevalso il cuore è prevalsa la reazione di impulso Non ho inteso usare violenza ma solo un gesto d’interdizione per bloccare l’azione vandalica per limitare al massimo il danno. In molti ricamano, con commenti, congetture, discussioni”.

Nardella ha raccontato che sono stati “attimi concitati, momenti a tratti drammatici. Non potevo aspettare le analisi chimiche della vernice, chiedere il Var o la telefonata da casa, consultarmi con i miei collaboratori. Nessuno poteva sapere in quei secondi quale fosse l’entità del fatto. Ciò che era evidente a tutti era la violenza e il potenziale pericolo di quella azione per il monumento e il suo immenso valore culturale. Bisognava agire. No all’indifferenza”.

“Chiariamo subito – ha concluso il sindaco -. Non mi sono pentito di ciò che ho fatto. Rivedendomi, mi sono reso conto di aver usato nell’impeto dell’azione toni ed espressioni che non sono consone al ruolo di sindaco e rappresentante delle istituzioni. La rabbia e la mortificazione mi hanno portato a usare quelle espressioni. Ho agito prima come uomo che come sindaco, con le mie fragilità e le mie spontaneità”.

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