Un nuovo fontanello artistico per la rinnovata piazza del Carmine, scelto tramite un bando di gara. L’inaugurazione è avvenuta oggi alla presenza del sindaco Dario Nardella, del presidente del Quartiere 1 Maurizio Sguanci, e del vincitore del bando, un giovane studente universitario, Leonardo Panchetti, di Borgo San Lorenzo.
Il fontanello, dal titolo ‘Ora et labora’, riproduce tre chiodi fuori scala, a simbolizzare l’importanza dell’artigianato fiorentino per il quartiere dell’Oltrarno. Ci sono il chiodo ad altezza adulto, quello ad altezza bambino e quello per i cani. L’iniziativa della gara è stata dell’Ati Ires Jacini Dimensione Verde, in collaborazione con il Comune nell’ambito dei lavori di restauro della piazza. I contenuti premianti sono stati l’originalità, la fattibilità e la contestualizzazione: la proposta doveva partire dal “genius loci” del luogo e quindi prestare la massima attenzione ad un ponderato inserimento nel contesto. La commissione valutatrice era composta da tre professionalità tecniche: una indicata dall’impresa titolare dell’appalto e realizzatrice del fontanello, la seconda espressione dell’ufficio di direzione dei lavori di recupero e quindi con la responsabilità della direzione tecnica e la terza indicata dalla competente soprintendenza. Hanno scaricato il bando oltre 500 persone e sono state consegnate, entro la data di scadenza del 17 aprile scorso, 125 proposte.
I lavori di riqualificazione della piazza, a cura della direzione servizi tecnici e servizio belle arti, si sono conclusi a giugno scorso. Il selciato è stato completamente restaurato: la porzione pedonale risulta leggermente rialzata rispetto al piano carrabile per scoraggiare l’eventuale parcheggio selvaggio e anzi a maggior tutela sono stati collocati anche i chiodi fiorentini. E’ stato scelto un conglomerato drenante con scaglie di pietra e lo stesso tipo di materiale ma non drenante e quindi più resistente è stato utilizzato per la parte carrabile che forma una U intorno all’area pedonale. Per il resto dell’area fino al sagrato della chiesa è stato usato il lastrico, in particolar modo le pietre recuperate e restaurate della stessa piazza. Nella parte pedonale hanno trovato posto 23 alberi (4 canfore e 19 aceri) che creano l’effetto di un piccolo boschetto sul lato opposto alla chiesa. Per quanto riguarda le panchine, queste sono state scelte in accordo con la sovrintendenza e si tratta in particolare di quattro panche e di quattro sedute più lunghe e con schienale, ideate con il contributo dell’artista Cosimo De Vita. Entrambe in pietra serena e con lati naturalmente ruvidi, le prime hanno le tonalità del marrone mentre le seconde un mix tra grigio e marrone. Sui lati orizzontali della quattro panche saranno incisi i riferimenti ai quattro passaggi significativi della vita della piazza: la sua fondazione legata ai carmelitani, gli affreschi di Masaccio, il ciclo di dipinti di Rosai, il lavoro degli stradini fiorentini.