Gio 19 Dic 2024
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In Toscana è donna 1 pastore su 4

A  rivelarlo è l’indagine di Coldiretti Toscana in occasione dell’8 marzo, giornata internazionale della Donna.

C’è la storia di  Mariangela ha detto no al lavoro in banca. Quella di Carolina, che  dopo la laurea, è diventata il simbolo dell’eco-transumanza. E poi  Rachele, Valentina ed Emma con l’allevamento più rosa della Toscana e le sorelle Linda e Lisa che incarnano la quarta generazione di pastori. Sono alcune delle storie raccontate dalla Coldiretti in occasione della Festa della Donna e che demoliscono il cliché di un mestiere ad appannaggio esclusivo degli uomini.  In Toscana una impresa su 4 (24%) è guidata da una donna.

Ragazze giovanissime, donne, madri, allevatrici, casare che popolano le campagne toscane e sono custodi, al pari dei colleghi uomini, di un mestiere ancestrale, spiega Coldiretti Toscana. Salvano le razze in via di estinzione, portano novità e femminilità nelle stalle e nei loro prodotti riuscendo a conciliare la famiglia, il tempo libero, gli amici e la normalità di una vita vissuta tra pascoli, natura e sacrificio.

“La zootecnica un mestiere per soli uomini? Non è più così. Le ragazze che hanno scelto di dedicarsi all’allevamento di mucche, pecore, capre sono in costante aumento. Molte sono la continuità di aziende consolidate che hanno trovato in figlie e nipoti l’ancora del futuro, ma molte sono le imprese che sono nate da zero dove la donna è il fulcro di un’attività spesso famigliare ben organizzata. – sottolinea Michela Nieri, responsabile Donne impresa Coldiretti Toscana

A favorire l’avvicinamento  delle donne a questo mestiere sono state sicuramente l’avvento della meccanizzazione e della tecnologia che hanno liberato le donne dai lavori più pesanti e fisici. Ma resta un lavoro duro, di sacrificio, che richiede tanta determinazione e una grande passione. Le donne pastore sono uno straordinario esempio di quella transizione generazionale che è in atto nelle nostre campagne e che purtroppo la difficoltà di accesso al capitale fondiario e al credito insieme alla burocrazia sta rallentando”.