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In Toscana in fuga da Kiev con figli piccoli: “Mi sembra incubo”

In Toscana

Firenze, sono scappati in macchina da Kiev il primo giorno di bombardamenti sulla città per raggiungere l’Italia e mettersi in salvo. Olga, ucraina di 36 anni è arrivata il 2 marzo a Greve in Chianti, in Toscana, con i tre figli Timor, 13 anni, Damiano, 8 e Angelika, 3.

Tutto grazie alla madre Alina che vive da anni in Toscana dove lavora come assistente familiare. “Sono sotto shock, mi sembra un incubo, non riesco a credere a quello che sta succedendo nel mio Paese – racconta Olga -. Non ci aspettavamo una situazione del genere. Il giorno prima dei bombardamenti ero a lavoro nel salone di parrucchiera, sono andata a comprare nuovi prodotti perché il giorno successivo avevamo molti appuntamenti, invece nella notte sono iniziati i bombardamenti. Allora ho messo i miei figli in macchina e all’alba siamo scappati”.

Olga ha percorso in macchina 600 chilometri fino a Leopoli dove ha preso un autobus per Firenze. In Ucraina ha lasciato parte della famiglia e il marito: l’uomo non può andare a combattere perché rimasto disabile in seguito a un incidente sul lavoro, ma è impegnato ad aiutare la popolazione ucraina.

“Mio marito ha perso un occhio e non può combattere – spiega Olga -. ma sta aiutando le persone. Ha già portato cinque famiglie nella casa che mia madre ha vicino a Leopoli. Mia suocera, invece, è rimasta a Kiev con una figlia e un nipote disabile, non possono scappare e non possono nascondersi quando bombardano, quando la chiamo la prima cosa che mi dice al telefono è: ‘Siamo ancora vivi’. Spero che qualcuno li possa aiutare”.

Olga e i suoi figli sono ora ospiti di don Riccardo Santi, parroco di Strada, frazione di Greve in Chianti, che ha messo a loro disposizione i locali della piccola foresteria adiacente alla canonica.

“Ringrazio gli italiani per tutto l’aiuto che ci stanno dando – continua Olga – siamo arrivati qui senza niente e ora abbiamo tutto, vestiti e cibo. Qui ci sentiamo al sicuro”.

I figli di Olga hanno già iniziato a studiare l’italiano grazie a una docente in pensione che si è offerta di andare in parrocchia a fare lezione di italiano a Timor, Damiano e Angelika.

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