20 Maggio Giornata dell’Agrobiodiversità . La Toscana la celebra con tante iniziative disseminate nei territori ad opera delle Comunità del Cibo che li tutelano e li valorizzano.
Le comunità del cibo e dell’agrobiodiversità sono esperienze territoriali, nate spontaneamente, con un approccio “dal basso”, volte alla tutela e alla valorizzazione dell’agrobiodiversità di un intero territorio attraverso gli agricoltori e gli allevatori locali e le loro produzioni. Istituite con la Legge 194/2015, le Comunità sono ambiti locali derivanti da accordi stabiliti tra: agricoltori locali, agricoltori e allevatori custodi, gruppi di acquisto solidale, istituti scolastici e universitari, centri di ricerca, associazioni per la tutela della qualità della biodiversità di interesse agricolo e alimentare, mense scolastiche, ospedali, esercizi di ristorazione, esercizi commerciali, piccole e medie imprese artigiane di trasformazione agraria e alimentare, nonché enti pubblici.
Le finalità principali sono essenzialmente due: sensibilizzare la popolazione sui temi della tutela e della valorizzazione della biodiversità di interesse agricolo e alimentare promuovendo comportamenti che la tutelino; sostenere le produzioni agrarie e alimentari in particolare le produzioni degli Allevatori e degli Agricoltori custodi ottenute dall’allevamento e dalla coltivazione di risorse genetiche locali a rischio di estinzione;
“La Regione Toscana punta sulle Comunità del cibo – ha detto la vicepresidente e assessora all’agroalimentare Stefania Saccardi – Rappresentano una spinta importante, che tiene insieme la valorizzazione dei territorio, la nostra storia e la tutela della nostra salute. Credo che la Toscana sia la regione con il più alto numero di Comunità , 5 sono state già riconosciute dal Ministero dell’Agricoltura e 4 sono in via di riconoscimento e se a queste aggiungiamo un’esperienza molto interessante che stiamo facendo con la Comunità del cibo di crinale che ci apprestiamo a realizzare con la Liguria dopo quella con l’Emilia, credo che possiamo vantare esempi importanti di come intendiamo valorizzare il territorio e le produzioni di nicchia che rappresentano la storia, i valori e la tradizione di un territorio. In questo modo riusciamo a recuperare coltivazioni antiche e rispettare la biodiversità , tema fondamentale e non a caso facciamo questa presentazione in prossimità della giornata dell’Agrobiodiversità del 20 maggio. Sono frontiere importanti per raggiungere gli obiettivi che l’Europa ci pone e che ci pone anche l’agricoltura: la lotta ai cambiamenti climatici, il rispetto sempre più alto dell’ambiente e un’alimentazione sempre più sana perché la nostra salute passa prevalentemente da ciò che mangiamo e dal modo con cui lo mangiamo”.
Le 9 ComunitĂ Â
Comunità del cibo e della biodiversità agricolo e alimentare della Maremma – APS Mission: Agroecologia – Territorio – Biodiversità nella comunità locale
APS – Comunità del cibo e dell’agrobiodiversità della Garfagnana. Mission: Agrobiodiversità e identità territoriale – Cibo buono, etico e sostenibile – Paesaggio rurale e turismo lento
Comunità del cibo e dell’agrobiodiversità di interesse agricolo e alimentare dell’Amiata. Mission: Tutela della Agrobiodiversità e Identità Territoriale – Cibo buono e sano per il BenEssere dell’Uomo e della Terra – Cooperazione tra agricoltori per lo sviluppo di un’economia eticamente sostenibile
Comunità del cibo della Valdichiana.Mission: Partecipazione: la partecipazione è alla base di una programmazione e pianificazione delle azioni dal basso – Sostenibilità : attenzione all’ambiente, alla biodiversità e al territorio – Inclusività : capaci di includere ed essere resilienti da azioni/energie/investimenti dall’esterno (turisti, commercianti, investitori, mercati, ecc.)
Comunità del cibo di Crinale 20 40 (crinale dell’Appennino Tosco-Emiliano che comprende territorio dell’Emilia Romagna, della Toscana e della Liguria) Mission: Convivialità – Benedicenza/Benevolenza- Giovani
Comunità del cibo “Bio-diversamente Piana” (“Piana” fiorentina, tra i comuni di Sesto Fiorentino, Campi Bisenzio, Calenzano, ecc.). Mission: Rigenerazione agricola locale: biodiversità e agroecologia. Promozione dei prodotti della rigenerazione: cibo locale alla popolazione locale. La comunità locale riscopre il buono, il bello, la cultura del proprio territorio agricolo.
Comunità del cibo e della biodiversità dei grani antichi di Montespertoli e delle colline del Chianti.Mission: Giusto prezzo agli agricoltori – Produciamoci il proprio cibo – Grani antichi
Comunità del cibo delle Crete Senesi.Mission: riacquisizione, salvaguardia e rivitalizzazione delle culture legate all’agro-alimentare e alla biodiversità delle Crete Senesi; Il primo progetto che intende intraprendere la nascente Comunità del Cibo delle Crete Senesi riguarda il Carciofo di Chiusure, un prodotto agricolo-alimentare che è stato un punto di forza delle attività agricole locali, fino agli anni ’60 del 1900.
Comunità del cibo “Cura la coltura” (ambito locale: intera regione; soggetti presenti e operanti nella provincia di Siena, Pisa e Firenze).Mission: Condivisione – Cura – Esplorazione di luoghi e sapori
Nei prossimi giorni, all’indirizzo https://www.regione.toscana.it/agrobiodiversità saranno disponibili anche i contatti delle singole Comunità del cibo.
Le prime 5 Comunità del cibo e dell’Agrobiodiversità che si sono costituite in Toscana, sono state anche riconosciute dal MiPAAF come Distretti del cibo e sono state iscritte al Registro nazionale distretti del cibo. Sono: la Comunità del cibo e della biodiversità agricolo e alimentare della Maremma; la Comunità del cibo e dell’agrobiodiversità della Garfagnana; la Comunità del cibo e dell’agrobiodiversità di interesse agricolo e alimentare dell’Amiata; la Comunità del cibo della Valdichiana e la Comunità del cibo di Crinale.
La Regione provvederĂ a presentare la domanda di iscrizione al Registro nazionale dei Distretti del Cibo di altre 4 ComunitĂ nate successivamente se in possesso dei requisiti richiesti.
Qui il calendario delle iniziative in tutta la Toscana
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