Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella è intervenuto questa mattina all’inaugurazione dell’Anno accademico della Scuola di magistratura, che ha sede nella villa di Castelpulci, a Scandicci. Senza però intervenire.
Dieci anni da Presidente della Repubblica, un record quello raggiunto oggi da Sergio Mattarella, finora ineguagliato. Appuntamento ormai tradizionale per Mattarella che viene a Scandicci dall’inizio del suo mandato. Una volta arrivò in tramvia. Sempre all’insegna del profilo basso, già passato alla storia perché anche quando alza la voce lo fa a voce bassa. Oggi un’uscita pubblica particolarmente delicata. Il tema della riforma della giustizia, della cosiddetta separazione delle carriere, è caldissimo. Alla richiesta di poter rivolgere qualche domanda al Presidente, ci è stato risposto che normalmente non lo fa, ora più che mai. L’inaugurazione dell’Anno accademico della scuola che forma i magistrati di domani va ad impattare proprio con un passaggio epocale. Ovvero la realizzazione di un provvedimento che va a cambiare la nostra Costituzione e che di fatto metterà in soggezione il potere giudiziario al potere esecutivo. Un cambio di paradigma per la giustizia e la democrazia italiana che – anche per il Presidente, che è anche Presidente del Consiglio superiore della magistratura – mette evidentemente in grande imbarazzo. Eppure Mattarella quella legge l’ha firmata. Avremo due Csm, un organo superiore governativo ovvero l’Alta corte disciplinare per i magistrati, l’abrogazione dell’abuso di ufficio, implicazioni sollevate dall’Europa per le indagini sui crimini finanziari, limitazioni delle intercettazioni, isolamento del Pm, influenza politica sul Pm che sarà così impossibilitato ad indagare – ad esempio – sul mondo della politica. Sembra la fine della separazione dei poteri, cardine della democrazia. Oggi, a Scandicci, profilo non basso, ma bassissimo. Il Presidente non ha parlato, non ha detto una sola parola. Ha ascoltato gli interventi, ha salutato ed è andato via. Significherà qualcosa?