Sab 2 Nov 2024
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ToscanaCronacaIncendio Monte Serra: Toscana non chiede (per ora) lo stato di calamità

Incendio Monte Serra: Toscana non chiede (per ora) lo stato di calamità

A oggi la Regione Toscana non ha ancora avviato la richiesta per lo stato di calamità naturale per l’incendio che ha sconvolto il Pisano i giorni passati.

La Giunta della Toscana, nella seduta di ieri, ha stanziato 1 milione e mezzo di euro, da spendere entro la fine dell’anno, per gli interventi di bonifica e salvaguardia nelle aree dei Monti Pisani, anche a valle, interessati dal vasto incendio della settimana scorsa che ha bruciato quasi 1.400 ettari.

Il governatore Rossi intanto, stamani, ha fatto il punto sul da farsi assieme agli assessori regionali Federica Fratoni e Marco Remaschi, i tecnici e i responsabili dell’anticendio boschivo regionale, del settore agricoltura, dei consorzi di bonifica e con gli amministratori dei comuni percorsi dal rogo. Tra quest’ultimi presenti i sindaci di Calci, il territorio più colpito, Vicopisano, Buti e Vecchiano. Assente invece Cascina, “pur invitato”, spiega una nota della Regione.

“Le risorse stanziate serviranno per i lavori di somma urgenza – spiega Rossi -. La prima ipotesi prevede di impegnarne 850 mila per gli interventi forestali e di ripulitura, altri 350mila per i lavori che i consorzi realizzeranno a valle attorno ai corsi d’acqua”.

Una seconda fase, dopo i rilievi, riguarderà il riassetto idrogeologico più puntuale, laddove necessario. “Con questo milione e mezzo – aggiunge Rossi – saranno coperte anche le spese per i lavori di somma urgenza già effettuate dai Comuni e il ripristino della strada provinciale sul Monte Serra”. Entro una settimana la delibera di dettaglio sarà pronta. Nei prossimi giorni i tecnici si incontreranno di nuovo

Parallelamente la Regione sta raccogliendo dalle amministrazioni comunali l’elenco dei danni provocati dal rogo, per poi richiedere lo stato di emergenza nazionale. Quella regionale già era stata dichiarata. “Spero che il Governo accolga la richiesta – commenta Rossi – e possa contribuire alle spese per la sistemazione delle famiglie che sono state sfollate, al ristoro dei danni subiti dai privati e al rimborso dei costi sostenuti dai volontari intervenuti per domare il fuoco”.

Le case inghiottite dal rogo e demolite sono quattro. Altre otto hanno subito danni parziali. Tre, tra queste, erano prime case.

Inoltre, secondo le stime degli uffici regionali, per la ricostituzione dei quasi mille e quattrocento ettari bruciati serviranno 8 milioni e mezzo di euro: oltre al bosco ha attaccato anche campi e olivete e sul sito di Artea è stata attivata la procedura online attraverso cui gli agricoltori potranno comunicare i danni subiti.

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