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🎧 Inchiesta Keu: procura chiede giudizio per 30

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Contestata anche l’associazione a delinquere. I fanghi tossici di risulta prodotti dagli scarti della concia delle pelli dalle fabbriche di Santa Croce sull’Arno e che secondo gli inquirenti sono stati smaltiti illecitamente in vari luoghi e siti toscani.

Esponenti politici, dipendenti pubblici e imprenditori collegati al clan di ‘ndrangheta Gallace di Guardavalle (Catanzaro) e sei aziende: la procura di Firenze ha chiesto il rinvio a giudizio per 30 tra persone fisiche e aziende, coinvolte nell’inchiesta sul keu, i fanghi tossici di risulta prodotti dagli scarti della concia delle pelli dalle fabbriche di Santa Croce sull’Arno e che secondo gli inquirenti sono stati smaltiti illecitamente in vari luoghi e siti toscani.

L’udienza preliminare si aprirà il prossimo 12 aprile davanti al giudice Gianluca Mancuso. i, Tra le accuse dell’inchiesta, a vario titolo, ci sono quelle di associazione per delinquere finalizzata alle attività organizzate di traffico illecito di rifiuti e inquinamento ambientale, corruzione in materia elettorale e di indebita erogazione di fondi pubblici danni della pubblica amministrazione, falso e impedimento del controllo da parte degli organi amministrativi e giudiziari.

La fissazione dell’udienza  è stata notificata tra gli altri ai vertici dell’associazione conciatori di Santa Croce sull’Arno, alla sindaca Giulia Deidda, e a volti noti della politica toscana come il consigliere regionale del pd Andrea Pieroni e l’ex capo di gabinetto della Regione Ledo Gori.

Proprio a Pieroni, accusato di corruzione elettorale,  secondo quanto si apprende da Repubblica, “vengono contestati nuovi episodi: oltre alla vicenda dell’emendamento che sarebbe stato ideato per favorire i conciatori, quale candidato alla regionali si sarebbe attivato, senza successo, per fare pressione sui vertici governativi nazionali e indurre il governo a non impugnare la legge davanti alla Corte Costituzionale. Inoltre avrebbe richiesto esplicitamente un aiuto elettorale ai vertici del comparto conciario”

L’operazione keu   coordinata dalla Procura distrettuale antimafia di Firenze ha messo nel mirino della magistratura i fanghi del distretto conciario di Santa Croce sull’Arno, che rappresenta oltre 500 aziende e 6mila addetti sfornano il 35% della produzione nazionale di pelli e il 98% di quella di cuoio da suola, con un fatturato pari a 2,4 miliardi di euro dovuto per il 70% all’export.

Il Keu è un residuo di produzione derivante dal trattamento dei fanghi  prodotti dagli scarti della concia delle pelli; si caratterizza come un granulato sinterizzato che, in base alla normativa,  può essere classificato come sottoprodotto (art. 184-bis TU), ossia quale residuo di produzione non costituente rifiuto, “sempre ché siano state adeguatamente effettuate le necessarie operazioni di trattamento dei fanghi conciari. In tal caso, dal punto di vista produttivo si qualifica come materia prima seconda”.