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Inchiesta Medicina: interrogato urologo Carini, chiesta interdizione per un anno

docente

Foto Controradio

E’ durato circa tre ore l’interrogatorio del professor Marco Carini, primario a urologia a Careggi, comparso ieri pomeriggio davanti al gip di Firenze a seguito della richiesta di interdizione dall’incarico per 12 mesi avanzata dalla procura nell’ambito dell’inchiesta su presunte irregolarità nei concorsi a medicina a Firenze.

Carini, spiegato i suoi legali, avvocati Sigfrido Fenyes e Lorenzo Zilletti, ha risposto alle domande del giudice fornendo tutte le precisazioni richieste circa i fatti di cui è accusato.
Nella richiesta di interdizione il procuratore aggiunto Luca Tescaroli e il pm Antonino Nastasi contestano a Carini due episodi di corruzione. In un caso l’accusa è quella di essersi accordato per pilotare, in un’ottica spartitoria, l’assegnazione di due posizioni di professore ordinario di urologia all’Università di Milano per gli ospedali San Paolo e San Donato.
In un altro caso si sarebbe impegnato per far vincere ad Andrea Benedetto Galosi, anche lui indagato nell’inchiesta, un concorso per professore ordinario presso l’Università politecnica delle Marche, facendo parte della commissione esaminatrice, scegliendo i commissari e comunicandoli allo stesso Galosi, al quale avrebbe chiesto poi in cambio di intercedere presso alcuni componenti della commissione esaminatrice per il concorso a primario di urologia dell’ospedale di Grosseto.

Nel complesso si tratta di oltre un anno di conversazioni intercettate dalla Guardia di Finanza tra i vertici dell’Università e la sanità fiorentina. La Procura ipotizzerebbe  “accordi spartitori” nella gestione delle cattedre di Medicina per professori ordinari, associati e ricercatori, con “vincitori predeterminati”.

Sul fronte degli interrogatori che si protrarranno fino a dopo Pasqua con decisione sulle misure interdittive attesa per metà di aprile, è stato sentito per primo il Rettore di Firenze, Luigi Dei indagato dei reati di associazione per delinquere, corruzione, abuso d’ufficio e induzione indebita a dare o promettere utilità. Nei prossimi giorni sono previsti altri interrogatori di garanzia che si concluderanno con il direttore generale di Careggi, Rocco Damone.

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