La CGIL si dice “fortemente preoccupata” e chiede “alle istituzioni e alla politica di salvaguardare il territorio: già c’è il danno ambientale, facciamo in modo che ad esso non ne segua uno altrettanto grave di tenuta economica e sociale per il distretto con ricadute nefaste sui livelli occupazionali di questo territorio”.
“Il danno di immagine già si intravede e speriamo che non sia mortale, quindi l’Associazione conciatori, travolta da questa inchiesta, faccia in fretta chiarezza sull’accaduto”. Lo ha detto il segretario provinciale della Cgil di Pisa, Mauro Fuso, oggi nel corso di un presidio a Santa Croce sull’Arno (Pisa) a tutela della legalità, dopo l’inchiesta della Dda di Firenze su presunte infiltrazioni della ‘Ndrangheta in Toscana che ha decapitato i vertici dell’associazione di categoria per presunte irregolarità nello smaltimento dei fanghi conciari. “Chiediamo inoltre alla magistratura – ha aggiunto Fuso – di fare presto e bene il suo lavoro arrivando a una rapida conclusione delle indagini, sperando che non vi siano ulteriori ricadute sulle attività produttive e sui lavoratori.
Siamo fortemente preoccupati e per questo chiediamo alle istituzioni e alla politica di salvaguardare il territorio: già c’è il danno ambientale, facciamo in modo che ad esso non ne segua uno altrettanto grave di tenuta economica e sociale per il distretto con ricadute nefaste sui livelli occupazionali di questo territorio”. Per il segretario della Cgil pisana, “ormai è un dato di fatto la presenza della malavita organizzata in Toscana, e questa presenza c’è da anni. Sempre più dove ci sono danni ambientali e mancanza dei diritti si scopre che dietro c’è chi se ne approfitta. Per questo ci chiediamo per quale motivo si deve semplificare o addirittura abolire il codice degli appalti? Attenzione perché si rischia di fare di peggio rispetto a quanto sta già accadendo in termini di appalti pubblici. Noi continueremo a vigilare su legalità, clausole sociali e diritti dei lavoratori”.