Mar 5 Nov 2024
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Inchiesta su bancarotte, fratello di Donzelli tra i 5 arrestati. Donzelli: “L’amore fraterno è l’unica cosa che unisce me a questa vicenda”

Firenze, sono cinque le persone arrestate, e sette indagate, nell’ambito di un’inchiesta condotta dalla guardia di finanza di Firenze e coordinata dalla procura del capoluogo su più ipotesi di bancarotta fraudolenta.

C’è anche Niccolò Donzelli, fratello di Giovanni, parlamentare di Fdi e responsabile organizzazione del partito, tra le persone arrestate nell’inchiesta, Niccolò Donzelli è stato coinvolto come presidente del cda di Antiche tipografie e di Aria advertising, due società finite al centro degli accertamenti condotti dalla guardia di finanza.

Secondo quanto spiegato dagli inquirenti, prestanome e alcuni professionisti avrebbero formato una vera e propria “squadra di intervento per ‘l’ultimo miglio’, prima della dichiarazione di fallimento, non già per individuare soluzioni legittimamente meno dannose per la società avviata alla procedura concorsuale (e per l’imprenditore), bensì per nascondere le distrazioni, occultare il dissesto, compiere ulteriori atti distrattivi”.

Niccolò Donzelli è uno dei due destinatari della misura di custodia cautelare in carcere. Ci sono poi tre ordinanze agli arresti domiciliari e sette misure interdittive nei riguardi di professionisti e imprenditori. I reati contestati a vario titolo sono bancarotta fraudolenta – 31 capi -, favoreggiamento, falso, sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte.

Disposto anche il sequestro di beni mobili e immobili per 2,4 milioni di euro, “corrispondenti”, secondo gli inquirenti, al valore dei beni distratti dalle società fallite e delle imposte sottratte al pagamento dell’Erario. Al centro dell’inchiesta un presunto “sistema di gestione illecita degli strumenti destinati alla risoluzione delle crisi societarie”.

Ad “amministratori di società in stato di insolvenza – sottolineano gli inquirenti – venivano suggerite soluzioni per ‘l’ultimo miglio’, prima della dichiarazione di fallimento: nomine di prestanome, artifizi per coprire distrazioni già commesse, il compimento di singoli atti a valenza distrattiva, alterazioni dei valori economici e finanziari emergenti dalle scritture contabili dirette a ostacolare l’opera di ricostruzione delle attività, del patrimonio e del volume d’affari da parte delle curatele”.

Ed arrivano prontamente le dichiarazioni del deputato di Fratelli d’Italia, Giovanni Donzelli: “Voglio bene a mio fratello. L’amore fraterno è l’unica cosa che unisce me a questa vicenda. Confido nella sua innocenza e ho piena fiducia nella Giustizia italiana. Se qualcuno vuole strumentalmente legare il procedimento giudiziario a me perde tempo. È noto che non c’è mai stato alcun legame tra l’attività imprenditoriale di mio fratello e la mia attività politica. Niccolò non ha nemmeno mai partecipato ad alcun evento di Fratelli d’Italia, avendo anche, come tutta la mia famiglia, un orientamento politico diverso dal mio”.

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