Eugenio Giani, in veste di Commissario per i quattro eventi alluvionali che interessarono il territorio tra il settembre e l’ottobre del 2024, ha incontrato oggi i Sindaci di 29 comuni toscani per illustrare le attività contenute nell’ordinanza del capo dipartimento della Protezione Civile nazionale, ossia le modalità per chiedere i ristori e progettare gli interventi di prevenzione. L’assessora regionale Monia Monni rinnova l’appello al Governo: “Servono risposte certe”.
“Al di là delle somme urgenze – ha spiegato Monni, assessore regionale all’ambiente e alla protezione civile della Toscana in occasione della riunione con i sindaci dei comuni alluvionati nel settembre e nell’ottobre 2024– in via ordinaria per realizzare un’opera idraulica noi sottostiamo alle stesse norme a cui sottostà un privato che deve fare una lottizzazione, quindi dal momento in cui facciamo i progetti, quei progetti devono essere sottoposti a decine e decine di pareri, devono avere un’autorizzazione, devono fare una gara, bisogna sperare che quella gara vada bene, e dal momento in cui iniziamo a lavorare ad un progetto al momento in cui mettiamo una ruspa passa un anno e mezzo-due anni. Noi questo tempo non ce lo possiamo permettere, c’è bisogno di un ragionamento complessivo con il Governo”.
Monni ha poi detto che la Toscana ha “trasferito soldi nostri, soldi del bilancio regionale, sulla contabilità del commissario, quindi su una contabilità del governo sostanzialmente, 12 milioni per poter anticipare alcuni progetti che fra le milioni di criticità sono quelli considerati più urgenti, per essere pronti quando arriveranno le risorse a partire subito con questo lungo iter. C’è bisogno di tanto lavoro e di tanta condivisione – ha concluso – purtroppo ad oggi il governo è totalmente assente”.
L’assessora ha rinnovato, infine, l’appello al Governo “perché è un appello molto sentito, io credo anche molto giusto, da soli non si può reagire a una condizione climatica così incattivita. Noi abbiamo bisogno di avere risposte certe sui tempi e sulla quantità di risorse da mettere in gioco per la ricostruzione per la quale ad oggi non sappiamo assolutamente niente, nemmeno per quelle del 2-3 novembre 2023, il miliardo di euro che serve per rendere i nostri territori più sicuri, non sappiamo nulla dell’impianto normativo di cui abbiamo bisogno”.