A Firenze, Torino, Roma, Venezia, Bari e Modena sono in via di esecuzione 17 misure cautelari da parte della polizia nell’ambito di un’indagine sugli ambienti dei centri sociali sugli incidenti avvenuti nel settembre del 2017 in occasione del vertice del G7 a Venaria Reale. I provvedimenti riguardano i vertici di Askatasuna, il maggiore centro sociale di Torino, e i leader di centri sociali di altre città italiane.
L’indagine della polizia, che stamani ha portato all’esecuzione di 17 misure cautelari in tutta Italia, sarebbe concentrata soprattutto su una serie di scontri fra antagonisti e forze dell’ordine che si verificarono a Torino in via Po il 29 settembre 2017.
Al termine un corteo di contestazione al vertice del G7 – in programma nella Reggia di Venaria – oltre un centinaio di dimostranti fronteggiarono le forze dell’ordine. Dal gruppo furono scagliati grossi petardi e fuochi d’artificio ad altezza d’uomo contro gli agenti e ci furono due feriti.
Durante l’incontro che si è tenuto oggi in questura alla presenza di Carlo Ambra, dirigente della Digos subalpina, e Gianluca Solla, dirigente Ucigos, è stato spiegato che nell’inchiesta sono coinvolti i “principali leader dell’autonomia italiana”. “La regia delle proteste – è stato detto – fu assunta dal centro sociale torinese Askatasuna”. Oltre ai leader di Askatasuna sono indagati anche quelli di ‘Autonomia diffusa’ di Firenze, dei ‘Centri sociali Nord Est’ di Venezia, dell’ex Caserma liberata’ di Bari, di ‘Sapienza Clandestina’ di Roma, dello ‘Spazio Guernica’ di Modena.