“Questo sistema non funziona!”: si apre così la lettera aperta inviata all’assessore alla salute della Regione Toscana Simone Bezzini, al presidente della commissione regionale sanità Enrico Sostegni, al direttore generale Estar Monica Piovi e per conoscenza ai colleghi
impegnati nel concorso per infermieri attualmente in svolgimento, dai presidenti degli Ordini delle professioni infermieristiche (Opi) della Toscana che chiedono una “seria ed urgente riflessione sul sistema di reclutamento di professionisti”.
“Gli ordini hanno da sempre dichiarato una carenza organica che nella nostra regione era in fase pre pandemica stimata in almeno 4mila unità – sottolineano nella lettera -. Prova ne è
stata che il precedente concorso svoltosi appena un anno e mezzo fa, ha terminato la sua graduatoria in tempi mai così veloci. Prendiamo atto della celerità con cui si è realizzata questa nuova opportunità concorsuale richiesta fortemente anche dagli Opi, per la quale sono state accolte le nostre richieste iniziali. Chiedevamo, infatti, di prevedere graduatorie ampie nella piena consapevolezza che i numeri, apparentemente elevati se presi come assoluti, sono in realtà assolutamente fittizi a fronte di una carenza infermieristica nazionale che non fa altro che spostare una coperta molto corta”.
Per i presidenti Opi toscani, “non a caso già allora ci furono 12500 domande ma si presentarono solo in 9500 alla primissima preselezione. La graduatoria del concorso Estar approvata lo scorso marzo ha consentito in realtà di reclutare oltre 2.800 infermieri in otto
mesi, ma di questi, complice la pandemia, la carenza strutturale preesistente, nonché l’apertura di nuovi concorsi e nuove mobilità in regioni, in pochi sono rimasti nel nostro Ssr. Ecco quindi, a selezione ancora in corso, la necessità di pianificare un nuovo concorso in tempi rapidissimi”.
“La nostra richiesta – concludono – è di trovarci ad un tavolo per analizzare insieme la questione e cercare di trovare un meccanismo virtuoso che garantisca realmente, in termini quantitativi e qualitativi, le necessità del nostro Ssr”.