Dom 22 Dic 2024
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ToscanaCronacaInfluenza aviaria in allevamento avicolo in Versilia

Influenza aviaria in allevamento avicolo in Versilia

Pietrasanta, un caso di influenza aviaria è stato rilevato in un allevamento avicolo rurale in Versilia, originato con ogni probabilità da uccelli migratori. È quanto rende noto la Asl Toscana nord ovest, il cui servizio veterinario ha istituito misure per il contenimento della diffusione del virus, seguendo i protocolli vigenti.

Tra queste istituita nell’area intorno all’allevamento dove si è verificato il caso di influenza aviaria, una zona di protezione del raggio di 3 chilometri e una zona di sorveglianza del raggio di 10 chilometri dall’allevamento sede dell’infezione.

Nella zona di sorveglianza sono ricadenti, in tutto o in parte, tutti i comuni della Versilia – Viareggio, Massarosa, Camaiore, Pietrasanta, Seravezza, Stazzema e Forte dei Marmi – e una piccola parte del comune di Montignoso, in provincia di Massa Carrara.

Tra le misure più importanti istituite nelle zone di protezione e sorveglianza ci sono il divieto di tenere fiere, esposizioni, mercati, mostre e vendita ambulante di pollame o volatili e il divieto di rilascio di volatili per ripopolamento faunistico venatorio.

L’Asl ricorda che il consumo delle carni di pollame e delle uova non rappresenta alcun rischio per l’uomo. I provvedimenti rimangono in vigore fino a revoca da parte dell’Azienda sanitaria. La Asl sottolinea che è richiesta la collaborazione di tutti per contenere la circolazione del virus dell’influenza aviaria tra gli animali.

Agli allevatori commerciali interessati, prosegue l’Azienda sanitaria, “sono fornite specifiche e precise disposizioni. Agli allevatori per autoconsumo si raccomanda” di “mantenere per quanto possibile gli animali al chiuso per evitare il contatto con gli uccelli migratori; non lasciare l’acqua di abbeverata e il mangime esposti all’ambiente esterno; impedire l’accesso ai selvatici, ai cani e ai gatti; non permettere l’ingresso in allevamento a persone estranee; non portare fuori dall’allevamento animali o oggetti venuti a contatto con animali.

È raccomandato inoltre l’utilizzo di indumenti e calzature dedicate all’uso esclusivo dell’accudimento del pollame allevato”. L’Asl raccomanda inoltre “di prestare attenzione a eventuali sintomi di malattia fra gli animali allevati (mancanza di appetito, diarrea, abbattimento o morte improvvisa) o mortalità anomale. I casi sospetti devono essere segnalati al servizio veterinario competente. La tempestività della segnalazione di sintomi o mortalità sospette nel pollame o altri avicoli è fondamentale per evitare la trasmissione del virus ad altre popolazioni animali”.

Inoltre, il Comune di Pietrasanta, rende noto che gli allevamenti presenti nelle due aree “saranno censiti, visitati dai veterinari Asl per verifica della documentazione e dello stato clinico dei volatili presenti e sottoposti a sorveglianza sierologica e virologica del pollame”.

Gli allevatori dovranno segnalare immediatamente all’autorità sanitaria l’aumento della mortalità o il calo significativo della produzione e tenere un registro dei visitatori da mettere a disposizione dell’Asl.

In entrambe le zone sono, inoltre, vietate fiere, mostre ed esposizioni di pollame e altri volatili. Per la zona di protezione – che copre un raggio di 3 chilometri dall’allevamento in cui è stata riscontrata la positività e in vigore per 21 giorni dalla data del completamento delle operazioni di pulizia e disinfezione dell’allevamento infetto e alla scadenza dei quali si applicano le misure previste per la zona di sorveglianza – i volatili devono essere confinati in un luogo interno e separato dagli altri animali; veicoli e attrezzature utilizzati per trasportare il pollame e quanto usato per la loro cura sottoposti a disinfezione; consentiti nuovi ingressi o uscite di pollame dalle aziende solo con autorizzazione veterinaria ufficiale; vietati lo spargimento pollina e l’introduzione di selvaggina di specie sensibili destinata al ripopolamento faunistico; vietata vendita ambulante di animali di specie sensibili; vietato il trasporto di volatili fra aziende, salvo che su strade private.

Nella zona di sorveglianza, che copre un raggio di 10 km, in vigore per 30 giorni, è vietato lo spostamento di volatili fra aziende ricomprese nell’area, salvo autorizzazione regionale; divieto di trasporto di pollame e uova verso macelli, centri di imballaggio e stabilimenti di settore esterni alla zona; accurata pulizia e disinfezione di veicoli e attrezzature usate per il trasporto dei volatili; vietati ingressi e uscite di pollame o volatili in cattività, lo spargimento pollina e l’introduzione di volatili destinati al ripopolamento faunistico; vietata la caccia di uccelli acquatici in appostamento fisso.