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🎧Inizia il 64° Festival dei Popoli

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Inizia il 64° Festival dei Popoli, dal 4 al 12 novembre al cinema La Compagnia di Firenze e non solo. Il documentario sulla cantante Joan Baez il 4 novembre, sarà il primo a essere presentato tra i 124 film in programma, che comporranno un ritratto delle tematiche della nostra contemporaneità, tra ambiente, guerra, rivendicazioni sociali e musica. Tra i grandi ospiti attesi, l’attrice premio Oscar Liv Ullmann, il fotografo e regista Anton Corbijn e il cantante Pete Doherty, i registi Pedro Costa e Ulrich Seidl, la rivelazione Tatiana Huezo.

Speciale con interviste a Iacopo di Passio, presidente della Fondazione Sistema Toscana; Alessandro Stellino, direttore artistico del Festival dei Popoli.

Il festival internazionale di cinema documentario più antico in Europa, si svolgerà ancora una volta a  Firenze dal 4 al 12 novembre, al Cinema la Compagnia. La manifestazione – presieduta da Vittorio Iervese, per la direzione artistica di Alessandro Stellino e quella organizzativa di Claudia Maci – presenterà il meglio del cinema documentario mondiale in un programma di 124 film, con numerosi ospiti internazionali e nazionali.

Il programma prevede come di consueto diverse sezioni tematiche. Oltre alle opere del Concorso Internazionale e del Concorso Italiano, il festival presenta una selezione proveniente dall’archivio storico del festival, Diamonds Are Forever. Continua il focus sulle sfide ambientali in Habitat, tema sempre più urgente nell’attualità, come i film e i laboratori di Popoli for Kids and Teens per il pubblico più giovane e per le famiglie, che, novità, si troveranno anche al Terminale Cinema A Prato e al Teatro Giotto a Vicchio. I titoli per il grande pubblico sono proposti come eventi speciali nella sezione Doc Highlights, protagonisti i grandi nomi del cinema contemporaneo, e in Let the Music Play, la sezione dedicata al documentario musicale. Uno sguardo alle nuove generazioni in Doc At Work – Future Campus, con i corti di giovani registi e registe provenienti dalle scuole di cinema di tutta Europa.

Il festival sarà inaugurato sabato 4 novembre dalla prima nazionale di I Am a Noise, un ritratto intimo e schietto di Joan Baez, leggendaria cantante e attivista americana che racconta una lunga esperienza di vita e carriera come paladina dei diritti ma anche le lotte interiori e le vicende personali a lungo celate, nel contesto di un’epoca unica, al fianco di Bob Dylan, Martin Luther King, Bill e Hillary Clinton e altri, in un ritratto intenso ed emozionale.

Il programma completo è sul sito del festival, ma vi anticipiamo intanto alcuni dei protagonisti di questa edizione: Il racconto in presa diretta, urgente e definitivo, del confine ucraino in guerra in Eastern Front di Vitaly Mansky e Yevhen Titarenko; le voci della musica, quella rivoluzionaria di Joan Baez e quella iconoclasta di Pete Doherty, alla ricerca di una redenzione artistica in Stranger in My Own Skin di Katia deVidas. Sette decenni di cinema con Liv Ullmann nel biopic a lei dedicato A Road Less Travelled di Dheeraj Akolkar, e tre masterclass in sala, con maestri del cinema d’autore tra documentario e finzione come il portoghese Pedro Costa, di cui sarà mostrata in sala l’intera filmografia, e l’austriaco Ulrich Seidl – che presenta in prima nazionale il suo ultimo lavoro, lucido e senza scampo, Wicked Games: Rimini Sparta – ma anche Tatiana Huezo, regista messicana premiata all’ultima Berlinale per il Miglior documentario con El eco, anche questo a Firenze in prima italiana. Ancora: il dialogo tra generazioni di donne in Grandmother’s Footsteps di Lola Peploe (con l’ultima apparizione sullo schermo di Bernardo Bertolucci), attrice, regista e nipote di Clotilde Brewster Peploe, pittrice che visse a Firenze;  il magnifico viaggio al Polo sud di Luc Jacquet in Antarctica Calling (regista premio Oscar con La marcia dei pinguini) e, a 20 anni dalla scomparsa, il ritratto del medico che per primo identificò la SARS in Carlo Urbani. Ho fatto dei miei sogni la mia vita di Riccardo De Angelis e Romeo Marconi. Ma anche, attesissimo, il grande fotografo e regista Anton Corbijn per la prima nazionale di Squaring the Circle (The Story of Hipgnosis) sulle copertine iconiche dei dischi di Pink Floyd, Led Zeppelin e altri. 

 

 

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