Sostenibilità ambientale e sociale, innovazione digitale e diritto ad un’educazione di qualità nella prima infanzia le principali sfide per il futuro dei diritti dei bambini in Italia. L’Istituto degli Innocenti e Save the Children accendono i riflettori sul valore futuro della Convenzione ONU sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza a 30 anni dalla sua adozione.
Le emergenze ambientali e sociali, le cui conseguenze più pesanti colpiscono soprattutto i bambini, il mondo digitale disegnato dagli adulti per gli adulti ma abitato da adolescenti e bambini che spesso non hanno competenze adeguate, la necessità di garantire a tutti i bambini l’educazione di qualità sin dalla prima infanzia, come investimento sul loro futuro e su quello dell’intera comunità. Questi i principali temi approfonditi dal lavoro congiunto dell’Istituto degli Innocenti e di Save the Children che ha coinvolto un ampio gruppo di esperti di alto profilo, a 30 anni dalla nascita della Convenzione ONU sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, con l’obbiettivo di promuoverne l’efficacia rispetto alle sfide più attuali per i diritti dei bambini, alla luce degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile definiti dalle Nazioni Unite per il 2030.
“I diritti dell’infanzia e dell’adolescenza di fronte alle sfide del presente” è infatti il titolo del convegno che si svolge oggi all’Istituto degli Innocenti di Firenze, con la partecipazione di esperti e rappresentati istituzionali che si confrontano sul presente e sul futuro della Convenzione, a partire dalla lectio magistralis di Gerardine Van Bueren, QC Professor of International Human Rights Law alla Queen Mary University di Londra e già tra gli estensori della Convenzione nel 1989.
Guardando ad oggi, il presente e il futuro dei diritti dei bambini dipendono strettamente dalla nostra capacità di riaffermare la loro centralità nell’Agenda globale delle Nazioni Unite per lo Sviluppo Sostenibile e nelle agende politiche dei diversi paesi del mondo.
“I principi della Convenzione e gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile sono un punto di riferimento fondamentale per misurare il benessere dei bambini e delle bambine. Se la Convenzione da un lato riconosce un ampio spettro di diritti civili, politici, sociali, economici e culturali che devono essere garantiti a tutti i bambini, gli Obiettivi ONU propongono una visione moderna dei progressi sociali, economici e ambientali che devono essere raggiunti affinché tutti, quindi anche le bambine e i bambini, vedano attuati i propri diritti oggi e nel futuro.” ha dichiarato Valerio Neri, Direttore Generale di Save the Children, l’Organizzazione internazionale che lotta per salvare i bambini a rischio e garantire loro un futuro e celebra quest’anno il centenario dalla sua fondazione.
“La Convenzione è per sua natura un valido strumento per leggere i nuovi fenomeni, perché ci aiuta a comprendere le trasformazioni in corso alla luce dei diritti dell’infanzia e ci offre un “metodo” per ricercare la specificità dell’infanzia anche nell’ambito di fenomeni complessi. Occorre partire dai diritti perché essi esistono e vanno riconosciuti a tutti a prescindere dai mutamenti politici e dalle risorse disponibili e sono il nostro paradigma culturale. Porre al centro i bambini implica ripensare la dimensione della sostenibilità sociale, e declinare il tema del benessere sostenibile in tutte le sue dimensioni, superando la forte spinta all’individualismo, oggi estremamente presente, proprio in una società che è anche iperconnessa” Ha dichiarato Maria Grazia Giuffrida, Presidente dell’Istituto degli Innocenti, che celebra quest’anno il seicentenario dalla sua nascita.
Tra gli spunti prioritari sulla sostenibilità proposti e discussi nel convegno c’è quello rilevato dai giovani ascoltati che hanno ricordato che le conseguenze dei cambiamenti climatici sono un tema non più rimandabile. Inoltre è emersa la necessità di garantire la sostenibilità e l’equità intergenerazionale del sistema di welfare alla luce dei cambiamenti demografici, e il contrasto della crescente povertà educativa e relazionale.
Uno degli aspetti più impattanti dello sviluppo che è stato oggetto di discussione tra gli intervenuti al convegno è l’innovazione digitale, che sin dal suo avvento non ha mai posto una specifica attenzione al mondo dei bambini. Occorre promuovere pari condizioni di accesso dei minori alle tecnologie attraverso competenze utili a cogliere le opportunità dell’innovazione digitale, incluso senso critico e competenze emotive adeguate. È inoltre necessario trasformare i sistemi di educazione e formazione, superando la separazione tra cultura e tecnologia in favore della multidisciplinarietà e interdisciplinarietà, e fornendo anche il necessario supporto ai genitori.
Il terzo tema messo in luce nel lavoro di analisi congiunto, è quello del diritto ad un’educazione di qualità fin dalla prima infanzia, attraverso adeguati investimenti pubblici e la diffusione capillare e equa dei servizi educativi sul territorio, dalla nascita ai 6 anni di età. Un tema al centro dell’impegno dell’Istituto degli Innocenti che ha inaugurato uno dei primi Polo 0-6 in Italia – anticipando le prospettive della più recente riforma nazionale dello 0-6 – e di Save the Children che ha creato una rete capillare di progetti 0-6 sul territorio nazionale.Bisogna rimettere i bambini al centro del sistema educativo, definendo modelli di funzionamento dei servizi che siano accoglienti e inclusivi per tutte le famiglie che oggi abitano le nostre comunità.
Questa collaborazione tra Save the Children e l’Istituto degli Innocenti, insieme alla sede prescelta per il convegno che si svolge oggi, assumono un particolare valore alla luce dell’aneddoto storico che colloca nel 1920 a Firenze, e proprio in questo luogo, la nascita del logo simbolo di Save the Children in tutto il mondo, ispirato ai Putti in fasce di Andrea Della Robbia simbolo dell’Istituto degli Innocenti, e ormai da 10 anni presente anche sulle maglie dell’ACF Fiorentina, dal 2010 partner dell’Organizzazione.
L’episodio è raccontato nel libro “I Figli dei nemici”, la biografia della fondatrice di Save the Children, Eglantyne Jebb, scritta per le edizioni Rizzoli da Raffaela Milano, Direttrice dei Programmi Italia Europa dell’Organizzazione, presentata dall’autrice stessa nel primo dei due eventi collaterali del convegno di oggi.
Il secondo evento è invece dedicato alla visita guidata al Museo dell’Istituto degli Innocenti.