Nasce il portale online ‘Intellettuali in fuga dall’Italia fascista‘. Il progetto è promosso dall’Università di Firenze e nasce per raccogliere i percorsi di vita e di ricerca di chi, per ‘incompatibilità’ con le direttive del Fascismo o a causa delle leggi razziali, cercarono lavoro e libertà in altri Paesi. Ideato e coordinato da Patrizia Guarnieri, docente Unifi di storia contemporanea, con il supporto di Firenze University Press, casa editrice dell’Ateneo, ha all’attivo più di 70 profili ricostruiti per un progetto in progress che contiene già oltre 350 nomi di intellettuali che ebbero un legame con la Toscana.
Obiettivo del portale ‘Intellettuali in fuga dall’Italia fascista’ è colmare il vuoto lasciato dalle fonti istituzionali e fare luce sulle travagliate vicende di quanti furono espulsi dalle Università italiane e più in generale sulle storie degli intellettuali che trovarono rifugio all’estero. Il portale ricostruisce anche con immagini, mappe, infografiche, bibliografia, “le storie di queste vite in movimento, la rete di contatti e le relazioni d’aiuto che sostennero le singole ‘fughe dei cervelli'”.
Non solo dunque nomi famosi come Enzo Bonaventura, Rita Levi Montalcini, Giuseppe Levi, ma anche quelli più sconosciuti, che hanno avuto un ruolo fondamentale. “L’espatrio dall’Italia durante il ventennio riguardò non solo alcuni dei quasi cento professori ordinari e straordinari furono ufficialmente espulsi dalle università. Ma il fenomeno ha coinvolto anche studenti, neolaureati, scienziati, artisti e studiosi con incarichi temporanei che semplicemente non vennero rinnovati, professionisti allontananti dalle aziende o radiati dagli Albi le cui attività in corso vennero attribuite ad altri di razza ariana”.