Nell’ambito della stagione di prosa del Teatro Cantiere Florida, a Firenze, va in scena domani, venerdì 2 Febbraio, con replica sabato 3 Febbraio, alle ore 21, Io mia moglie e il miracolo, spettacolo vincitore de “I Teatri del Sacro 2015”. A portarlo in scena è la compagnia partenopea Punta Corsara.
La compagnia Punta Corsara è nata a Scampia nel 2007, come progetto di impresa culturale della Fondazione Campania dei Festival, ed è diventata, nel 2010, associazione culturale indipendente. La compagnia è ormai una realtà riconosciuta e apprezzata che spesso travalica anche i confini nazionali, nel 2014 ha vinto il Premio della Critica ,il Premio IN-BOX nel 2013, il Premio Ubu Nuovo Attore Under 30 nel 2012, e quindi il Premio Ubu Speciale e il Premio Hystrio Altre Muse.
Con Io mia moglie e il miracolo mette in scena una famiglia formata da marito dispotico, moglie sottomessa e figlia assente, anche fisicamente perché la bambina non si vede mai. Pare sia stata reclutata dalla Scuola Moderna per far parte di un nuovo progetto educativo: l’orario prolungato senza fine. Nel paese, improvvisamente, arriva un guaritore, che non professa nessuna religione ma che ha il dono individuale e miracoloso di riportare in vita oggetti e persone, anche quando nessuno, apparentemente, sembra essere morto. Nel frattempo, un arrogante sceriffo decide di indagare sulla strana assenza della bambina e sulla morte di un brutto gatto. Attraverso personaggi senza nome ma dai connotati precisi, che abitano un luogo apparentemente assurdo ma che somiglia puntualmente al nostro presente, Io, mia moglie e il miracolo ci offre uno spaccato impietoso e drammaticamente comico della società in cui viviamo, rappresentandone le relazioni che hanno perso l’equilibrio, i valori umani che traballano e il costante trionfo della menzogna.
Napoli aleggia solo con la cadenza, leggera ma indispensabile, del linguaggio, per il resto lo spettacolo potrebbe essere ambientato in qualsiasi metropoli. Tra paradossi, omaggi al cinema americano, battute che ritornano più volte, fin quasi allo sfinimento, si snoda un tracciato drammaturgico che ruota attorno al caso assurdo e disturbante di una bambina scomparsa, ma che in realtà – così raccontano i genitori – partecipa a una sperimentazione didattica che la costringe a scuola. Inoltre in città da un po’ di tempo si sente parlare di qualcuno che fa i miracoli, l’ uomo capace di riportare in vita le persone. Ma le discussioni lasciano cadere la razionalità nel vuoto, in quello spazio che divide i personaggi e che impedisce loro di toccarsi.
A firmare questo lavoro è il ventiseienne Gianni Vastarella, già coautore e aiuto regia di Emanuele Valenti, in “Hamlet Travestie” (il precedente lavoro di Punta Corsara) che mescola sacro e profano, cinema di genere a teatro dell’assurdo imbastendo una sorta di apologo surreale sulla famiglia nel quale coinvolge generosamente tutta la compagnia formata dai sei ottimi attori che hanno scritto la storia di Punta Corsara, e cioè Giuseppina Cervizzi, Christian Giroso, Vincenzo Nemolato, Valeria Pollice, con gli stessi Emanuele Valenti e Gianni Vastarella.
Per informazioni: www.teatroflorida.it – [email protected]