Dom 22 Dic 2024
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ToscanaCronacaIran: Scalfarotto, Europa sia protagonista con una voce sola

Iran: Scalfarotto, Europa sia protagonista con una voce sola

Nello scacchiere mediorientale “l’Italia è favorevole perché l’Europa acquisisca una posizione da protagonista” e abbia “una sola voce”, perché “è evidente che con il ritiro degli Stati Uniti dagli scenari principali mediorientali si apre un varco che altri paesi vogliono riempire”. Lo ha detto Ivan Scalfarotto, sottosegretario agli Affari esteri, a margine della cerimonia d’apertura di Pitti Immagine Uomo a Firenze.

Secondo Scalfarotto, “l’Europa in questo momento deve fare un salto da gigante economico e politico, anche facendo forza sulle sue capacità economiche”, ed è “un imperativo categorico per l’Europa acquisire una sola voce ed essere sentita con forza ed essere presenti: i contatti che ci sono in questi istanti con tutti i ministri degli Esteri secondo me vanno in quella direzione”. “Il rappresentante per la politica estera Borrell – ha concluso Scalfarotto – si sta muovendo: era a Roma ieri sera con il ministro Di Maio, quindi penso che sia estremamente importante che l’Europa abbia un ruolo da protagonista: non soltanto per una questione di vicinanza ma perché il mondo se lo aspetta”.

“L’Italia spinge perché si arrivi ovviamente a una soluzione politica. Secondo noi la soluzione militare non porterà assolutamente a nulla. Lo stiamo vedendo. Anche l’equilibrio delle forze in campo è precario”. Ha aggiunto Scalfarotto, a margine dell’inaugurazione di Pitti Uomo 97, rispondendo ai giornalisti che gli chiedevano quale fosse la posizione dell’Italia, all’interno dell’Ue, a proposito della situazione in Libia.

“Le ultime notizie che giungono dalla Libia – ha aggiunto Scalfarotto – ci dicono di avanzate delle truppe di Haftar, di respingimenti del governo di Tripoli. Il punto è che si rischia di finire in uno stallo perpetuo che non arriverà a nulla. La presenza di altri Paesi complica ulteriormente le cose. Bisogna che l’Europa si faccia sentire in maniera forte, perché anche sostenendo l’azione delle Nazioni Unite si ritorni a parlare, a un dialogo, a una soluzione negoziale”.