Lun 23 Dic 2024
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ToscanaDirittiIres Toscana: l'inflazione "ha divorato l'incremento salariale"

Ires Toscana: l’inflazione “ha divorato l’incremento salariale”

Secondo uno studio condotto da Ires-Cgil Toscana, l’inflazione “ha sostanzialmente divorato totalmente l’incremento della massa salariale complessiva” e ha reso “più difficile e costoso per le famiglie l’accesso al credito per la prima casa”

Secondo uno studio Ires-Cgil Toscana, “nei 18 mesi tra gennaio 2022 e giugno 2023, un lavoratore dipendente della Toscana ha perso in media 2.411 euro in termini di potere d’acquisto” a causa della dirompente inflazione, che, a quanto risulta, “ha sostanzialmente divorato totalmente l’incremento della massa salariale complessiva, pari al 5,2% nel 2022 ed al 2% nella prima metà del 2023, determinando una perdita di potere d’acquisto pari a circa il 9% in 18 mesi”.

L’aumento dei tassi rende, inoltre, più difficile e costoso l’accesso al credito per la prima casa: secondo lo studio, ad agosto 2023 “il tasso medio praticato dalle maggiori 15 banche presenti sul territorio regionale per un mutuo prima casa a 30 anni, con importo richiesto pari ad euro 200mila e Ltv pari all’80%, è pari al 3,95%”.

In 16 mesi, si sottolinea, “l’incremento della rata media per le nuove erogazioni è pari a circa 260 euro mensili, ovvero 3.120 euro annui (+37,5%)”.

Un’indagine avviata da Federconsumatori, coadiuvata da Ires Toscana, conferma l’aumento delle difficoltà delle famiglie in funzione dell’inflazione: “Due terzi dei rispondenti teme di avere qualche o molte difficoltà nel ripagare gli impegni assunti in materia creditizia nei prossimi anni. Inoltre, il 24% ha avuto difficoltà a pagare le rate, e per un altro 12% le difficoltà sono diventate croniche”.

Per Irene Galletti, coordinatrice regionale e capogruppo in Regione Toscana del M5s, presente in piazza con la Cgil, “assistiamo allo scandalo di uno governo che usa lo Stato come strumento per avvilire i più poveri e fragili. Oggi con Cgil lo denunciamo con forza per strada, nelle piazze dimenticate da una destra che fa cassa sui bisognosi per alimentare la flat tax, i condoni fiscali per i più ricchi e chissà, forse anche quel pasticciaccio da 16 miliardi del Pnrr che vedrà centinaia di opere di pubblica utilità sparse in tutto il Paese che si vedranno tagliare i fondi”.

Condividiamo, affermano poi Lorenzo Palandri, segretario Prc di Firenze, Dmitrij Palagi e Antonella Bundu, consiglieri comunali di Sinistra Progetto Comune, “la necessità di produrre una mobilitazione, capace di evitare guerre tra poveri”, e concludono: “Chi è al governo ha alimentato l’idea che chi non riesce ad arrivare a fine mese con il proprio salario deve vedere come persona nemica chi percepiva il reddito di cittadinanza. Questo aiuta a rimuovere il problema dell’aumento delle ricchezze di una minoranza”.