Mar 5 Nov 2024
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ToscanaLavoroIrpet, in Toscana 21.000 dipendenti in meno nel 2020 

Irpet, in Toscana 21.000 dipendenti in meno nel 2020 

Irpet: sono quasi 21.000 le posizioni di lavoro dipendente scomparse nel 2020 in Toscana, soprattutto lavoratori a termine non protetti dal blocco dei licenziamenti.

Lo afferma l’Irpet nel suo ultimo Barometro sugli effetti economici del Covid secondo cui il lavoro a tempo indeterminato ha avuto un incremento netto di 7.000 posizioni stabili mentre i rapporti a tempo determinato sono calati di 24.000 unità con anche quasi 4.000 apprendistati in meno. Per l’Irpet le categorie più colpite dagli effetti della crisi sono stagionali, professioni intermedie, donne e persone sotto i 30 anni di età. Risulta in calo la domanda di lavoro in tutti i settori del made in Italy; drastico il calo dell’occupazione nei servizi turistici mentre il lavoro domestico nel 2020 ha accresciuto la propria dotazione di oltre 11.000 posizioni dipendenti “probabilmente il frutto – scrivono i ricercatori – di una maggiore necessità di assistenza da parte della famiglie e dell’emersione di una quantità di rapporti irregolari, che per sopravvivere alle restrizioni alla circolazione hanno trovato la via della regolarizzazione”.
Si legge nel Barometro Irpet: Come spesso accade, l’eterogeneità della crisi ha comportato il deterioramento delle posizioni di lavoro più fragili, dei contratti flessibili, del lavoro dei più giovani, delle donne e delle professioni manuali. Lo svantaggio si è concentrato soprattutto sul versante delle opportunità di accesso al mercato, quello degli avviamenti, mentre le cessazioni mostrano un andamento più allineato alla media. In queste categorie, quindi, il minor input di lavoro non è controbilanciato dal fermo delle posizioni esistenti e la somma degli scarti dalla media – in altre parole il danno cumulato tra le minori opportunità di assunzione4 e le probabilità di uscita5 – misura uno svantaggio di vari punti percentuali, circa 3 nel caso dei lavoratori flessibili e dei lavoratori manuali qualificati. A questa evidenza va purtroppo aggiunto che le dimensioni di svantaggio si sommano fra loro, giustificando le forti preoccupazioni per l’allargamento dell’area dello scoraggiamento e dell’inattività sul mercato del lavoro.

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