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IRPET: ingorghi Fi-Pi-Li costano 100mila euro a giorno

Irpet su fi pi li

Foto tratta di sito

lo rende noto il consigliere regionale di Fratelli d’Italia, Diego Petrucci che ha scritto all’Irpet per sapere con precisione quanto potessero essere pesanti i costi degli ingorghi ed i relativi disagi sulla superstrada

Gli ingorghi sulla Firenze-Pisa-Livorno? Secondo IRPET Ci costano qualcosa come 50mila ad evento. Siccome in media ne abbiamo due al giorno, il calcolo è presto fatto: i danni per i cittadini toscani ammontano a 100mila euro ogni 24 ore. 700 mila euro a settimana. 2 milioni al mese, se si calcolano solo i 5 giorni lavorativi.

Secondo Irpet insomma i toscani pagano  dunque una ‘tassa’ pari a  oltre 20 milioni l’anno in termini di minor competitività e di maggiori costi. “A cui vanno sommati tutti i costi straordinari” sottolinea  il consigliere regionale di Fratelli d’Italia, Diego Petrucci che ha “scritto all’Irpet per sapere con precisione quanto potessero essere pesanti i costi degli ingorghi ed i relativi disagi che da anni caratterizzano la superstrada che collega Firenze alla costa”.

“I toscani passano giorni, mesi, anni in coda sulla superstrada – aggiunge Petrucci  in base ai dati forniti da Irpet -. Disagi che si traducono in costi economici per le aziende ma anche meno tempo per le persone da dedicare ai propri impegni personali. Un’arteria sulla quale, soprattutto nei nodi attorno ai centri urbani, transitano oltre 35mila veicoli al giorno. Il ritardo medio, intorno ai nodi di Pisa e Firenze, è stato calcolato in circa 30 minuti”.

Petrucci non si dice “contrario a priori all’idea di creare una Spa per gestire la disastrata superstrada Fi-Pi-Li, ma oltre gli annunci il presidente Giani non è andato e non ha presentato alcun progetto. Fino ad ora abbiamo assistito ad una fabbrica di sprechi ed errori, con rattoppi quasi all’ordine del giorno mentre la terza corsia è diventata la novella dello stento così come le corsie d’emergenza. La società Toscana Strade Spa non deve diventare un inutile carrozzone per l’ennesimo valzer delle poltrone”.

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