Il Comune di Arezzo ha sospeso gli incontri di preghiera islamica nel centro sociale di via Malpighi perché l’amministrazione comunale, cui appartiene lo stabile, non è stata informata di un’iniziativa così “sensibile”. A renderlo noto l’assessore alle politiche sociali di Arezzo Lucia Tanti.
Tutto ma non la preghiera. Islamica. Ad Arezzo nei centri gestiti dal comune le cose vanno così. Ed è il motivo per cui l’amministrazione comunale ha intimato alla comunità islamica di non svolgere i propri incontri nei CAS.
“Le attività di culto e qualsiasi altra attività di tipo confessionale esorbitano le iniziative che possono essere svolte all’interno dei Centri di aggregazione sociale (Cas) della città di Arezzo – spiega Tanti -. Per questa ragione, in accordo con l’assessore Tiziana Nisini che ha la delega al patrimonio di cui i Cas sono parte, ho inviato una lettera al presidente del centro di via Malpighi, luogo dove si svolgono incontri di preghiera musulmana”.
Per Tanti, “preme ricordare che ben si possono organizzare presso i Cas iniziative utili alla comunità anche qualora non espressamente riconosciute nel regolamento, ma proprio laddove si faccia riferimento ad iniziative non previste, e come in questo evidentemente sensibili, la decisione va quantomeno condivisa insieme all’amministrazione comunale. In questo caso, al mio assessorato non era stata data nessuna informazione”.
“Il centro di aggregazione sociale di via Malpighi svolge un ruolo importante in un punto nevralgico della città – conclude l’assessore -, ed è intenzione mia e della giunta valorizzarne il ruolo in un rapporto di leale collaborazione tra tutti”.