Il 91,7% dei diplomati degli ITS (Istituti tecnici superiori) toscani trova lavoro a un anno dalla fine del percorso. La percentuale è più alta rispetto alla media nazionale (82,5%). Nel 95,5% dei casi, gli occupati trovano lavoro in un’area coerente con il percorso concluso (il dato a livello nazionale è pari all’87,3%).
Questi risultati positivi sono attestati dal monitoraggio del Ministero dell’istruzione e dell’Indire (Istituto nazionale documentazione innovazione e ricerca educativa, presentato dal presidente Indire Giovanni Biondi, insieme al sottosegretario all’istruzione Gabriele Toccafondi e all’assessore all’istruzione formazione e lavoro Cristina Grieco.
«La Regione Toscana – ha affermato l’assessora all’istruzione, formazione e lavoro Cristina Grieco – ha individuato nei percorsi ITS una priorità di intervento per la strategia formativa regionale, anche in relazione agli obiettivi di Industria 4.0. Ci puntiamo così tanto che abbiamo triplicato gli investimenti: solo nel prossimo anno accademico partiranno circa 20 percorsi. Per le aziende (e in particolare per quelle dinamiche che operano nelle nostre filiere produttive strategiche) le figure di supertecnici sono introvabili e quindi i percorsi di specializzazione tecnica post diploma rappresentano un’opportunità straordinaria per i nostri giovani, purtroppo ancora troppo poco conosciuta».
Sono 7 gli ITS presenti in Toscana, su 95 totali in tutta Italia. I percorsi formativi attivi nella Regione, che si inseriscono nell’ambito del progetto per l’autonomia dei giovani Giovanisì, sono 34, con 806 studenti e studentesse attualmente iscritti. Tre delle Fondazioni ITS toscane fanno parte dell’area tecnologica Nuove tecnologie del made in Italy (negli ambiti sistema agro-alimentare, sistema moda e sistema meccanica); una si riferisce all’area tecnologica Efficienza energetica; una alla Mobilità sostenibile; una riguarda le Tecnologie innovative per i beni e le attività culturali – Turismo; una alle Nuove tecnologie della vita.
I dati, che rilevano gli esiti occupazionali a 12 mesi dal diploma, riguardano i percorsi conclusi fra il 1 gennaio e il 31 dicembre 2016. In particolare, il monitoraggio in Toscana prende in considerazione due percorsi: l’ITS Made in Italy Tuscany Academy (M.I.T.A.) che si posiziona al 1° posto in Italia per il sistema Moda; l’ITS per la manutenzione industriale (PRIME), al 9° posto nell’ambito del sistema meccanica.
Dal punto di vista del numero di diplomati e del tasso di occupazione a 12 mesi, i due percorsi formativi della Toscana potranno beneficiare dei fondi destinati alla premialità. Le risorse della premialità dovranno essere impiegate dagli ITS per realizzare un percorso formativo aggiuntivo che dovrà avere come obiettivo principale lo sviluppo di competenze correlate al Piano nazionale Impresa 4.0.
A livello nazionale, i fondi ammontavano a 13,3 milioni di euro nel 2017 e sono stati incrementati, dall’ultima legge di bilancio con 65 milioni in più in tre anni (10 per il 2018, 20 per il 2019, 35 per il 2020).
Le Fondazioni ITS sono costituite da soggetti di varia natura (Imprese, Enti territoriali, Università, Enti Pubblici, associazioni ecc.) sulla base degli indirizzi di programmazione regionale, dell’analisi di contesto del sistema produttivo territoriale e delle filiere di riferimento.
I percorsi formativi hanno una durata biennale o triennale (4/6 semestri) per un totale di 1800/2000 ore delle quali almeno il 30% svolte in stage, almeno il 50% dei docenti proviene dal mondo del lavoro.