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L’Università di Firenze ricorda le fughe dalla città di Piero Calamandrei alla ricerca della libertà

Sono trascorsi 80 anni dal giorno in cui Piero Calamandrei, nell’Aula Magna dell’Università di Firenze, pronunciava il discorso con cui il 15 settembre 1944 riapriva le porte dell’Ateneo, all’indomani della Liberazione della città e Domenica 15 settembre nell’Aula Battilani (via di Santa Reparata 27/r – ore 18), l’Ateneo propone una rilettura di quel travagliato periodo storico, attraverso una fusione di parole, immagini e musica con “L’aria della libertà”.

Negli anni tra il 1935 e lo scoppio della guerra, Calamandrei lasciava ogni domenica Firenze, per cercare nel paesaggio e nei monumenti dell’ Italia centrale il conforto della speranza in un nuovo Risorgimento: con lui, tra gli altri, Luigi Russo, Pietro Pancrazi, Nello Rosselli, Alessandro Levi, Guido Calogero, Attilio Momigliano, Ugo Enrico Paoli.

Le istantanee, scattate in quelle occasioni con la sua Rolleiflex, rappresentano ora la voce di quel gruppo di giovani antifascisti che, all’indomani della fine della guerra, furono tra i protagonisti della rinascita morale e civile del Paese.

Attraverso quell’album di fotografie, conservato nella biblioteca civica di Montepulciano, lo scrittore e storico dell’arte Tomaso Montanari ricostruisce il senso profondo di quelle escursioni domenicali, non motivate da intenti turistici, ma dalla necessità fisica di ritrovare nelle testimonianze di un passato luminoso quell’aria di libertà che nelle città era stata sostituita dal “falso tripudio” del regime.   

Ad accompagnare la voce dello scrittore saranno dieci momenti di musica dal vivo realizzati dal quartetto composto da Luca Cipriano (clarinetto), Francesco Peverini (violino) Valeriano Taddeo (violoncello) Marco Scolastra (pianoforte), sulle melodie di Alfredo Casella, Mario Castelnuovo-Tedesco, Paul Hindemith, Olivier Messiaen, Dmitrij Šostakovič e Igor Stravinskij.

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