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Kata: a 7 mesi dalla scomparsa ancora buio sulla bambina scomparsa dall’ex Astor a Firenze

kata

Numerose le segnalazioni di avvistamento della piccola Kata, 5 anni,  “pervenute sia dall’Italia che dall’estero”, spiega oggi in una nota la procura di Firenze a proposito delle fonti di prova vagliate, e “che finora non hanno sortito esiti positivi”.

Mia Kataleya Chiccio Alvarez, conosciuta come Kata, scomparve sette mesi fa , il 10 giugno scorso, dall’ex Astor, immobile alla periferia di Firenze un tempo albergo poi occupato abusivamente in prevalenza da famiglie originarie del Perù e della Romania.

Le indagini, relative all’ipotesi di reato di un sequestro di persona a scopo di estorsione, “vengono tuttora svolte – si spiega nella nota firmato dal procuratore capo Filippo Spiezia – senza tralasciare alcuna pista, sia in ambito nazionale che nel più ampio contesto internazionale, anche con richieste di assistenza internazionale in corso di svolgimento”.

In particolare, le indagini, “sono finalizzate a ricostruire in dettaglio gli ultimi movimenti della piccola Kata – prosegue la Procura – e di tutti gli occupanti censiti all’interno della struttura ricettiva occupata”.

Nei giorni scorsi aveva ripreso forza l’ipotesi che Kata potesse  essere stata sequestrata come “vendetta trasversale” per un abuso sessuale subito da un’altra bimba che viveva anch’ella dentro l’ex albergo. Gli inquirenti e gli investigatori dei carabinieri starebbero tentando di bucare il muro di omertà che nei mesi ha annebbiato le indagini provando a esaminare di nuovo un’ipotesi che era stata fatta agli inizi della vicenda ma che non ebbe, almeno in quella fase, riscontri idonei a tenerla in considerazione.

C’erano state voci, illazioni, nel clamore dei primi giorni, ma poi tramontato lo scenario di un sequestro a scopo di riscatto – che tuttora non risulta chiesto ai genitori – le attenzioni si erano rivolte alla  situazione di degrado, violenza e sopraffazione che ruotava intorno alle stanze ‘affittate’ illegalmente nell’Astor, partita di cui i parenti di Kata sarebbero stati interpreti e protagonisti come l’arresto di uno zio, Abel, da poco scarcerato e messo ai domiciliari. Quindi, pare riemergere “l’altra pista” della truce vendetta fra adulti e di cui Kata sarebbe stata vittima incolpevole.

L’indagine opera su affermazioni di persone che gli investigatori vagliano nel massimo riserbo e, secondo anticipazioni di stampa, al vaglio ci sarebbe la posizione di un soggetto vicino a Kata come presunto autore dell’abuso sessuale a un’altra bimba. Rapire Kata, in sostanza, avrebbe per motivo una ritorsione a quella violenza precedente. La vicenda di Kata, sparita nel cuore della città, non è uscita dai radar delle istituzioni fiorentine nonostante il trascorrere del tempo.

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