Quasi una settimana è passata e della piccola Kata, la bambina peruviana scomparsa a Firenze sabato scorso, ancora non c’è traccia. Mentre proseguono senza sosta le indagini degli inquirenti, nuove manifestazioni ne chiedono la liberazione.
Un centinaio di peruviani che vivono a Firenze si sono riuniti in piazza Duomo per sensibilizzare sulla vicenda di Kata, la bimba di 5 anni scomparsa da sabato scorso. I partecipanti hanno cartelli con l’immagine della bambina e la scritta “aiutateci a farla tornare a casa” e palloncini bianchi. “Continueremo ad essere presenti finché Kata non sarà rilasciata – ha detto una portavoce della comunità – I palloncini indicano l’innocenza di una bambina che non c’entra niente con i problemi degli adulti”.
Sul fronte indagini, invece, “le reiterate interferenze esterne subite nello svolgimento di questo delicatissimo mandato mi hanno suggerito di rinunciare all’incarico professionale tant’è che già nel primo pomeriggio ho invitato la mamma a nominare altro difensore”. Così l’avvocato Daica Rometta, che rappresentava la mamma della piccola Kataleya, annunciando di rinunciare all’incarico.
Intanto sia la famiglia di Kata – padre, madre e il fratellino di 8 anni – sono stati trasferiti dall’ex hotel Astor in una struttura di accoglienza. Anche la famiglia dello zio di Kata è stata trasferita. Familiari e parenti della bambina sono stati alloggiati altrove a cura dei servizi sociali del Comune. Il luogo viene tenuto, al momento, riservato.