Nessuna parola è stata proferita circa la scomparsa della piccola Kata dallo zio Abel, che oggi, con gli altri tre accusati, ha partecipato all’interrogatorio relativo alla gestione del racket degli affitti nell’ex hotel Astor. Ma secondo l’avvocatessa difensora Baldocci “può essere che loro chiedano di essere sentiti perché vogliono essere molto chiari su quello che è successo quel giorno”
Il resoconto dell’interrogatorio ai danni dei 4 peruviani arrestati nei giorni scorsi con l’accusa circa il racket degli affitti nell’ex hotel Astor è il seguente: nessuna novità circa la scomparsa della piccola Kata, e rigetto di tutte le accuse relative al racket.
Abel, zio della piccola, e gli altri tre accusati oggi sono stati interrogati dal gip nell’interrogatorio di garanzia e, spiega l’avvocatessa Elisa Baldocci, “hanno risposto tutti alle domande del giudice e non c’è stato alcun riferimento al caso della scomparsa di Kata”.
I quattro arrestati, ha aggiunto l’avvocato uscendo dal tribunale di Firenze, “hanno dato la loro versione dei fatti e sulle accuse di violenza, in particolare riguardo all’episodio dell’occupante caduto dall’edificio: la loro versione ovviamente discorda da quella data dall’ecuadoregno”.
Baldocci ha poi spiegato che chiederà l’attenuazione della misura per i suoi assistiti “in base ai nuovi elementi emersi oggi dal loro interrogatorio”.
Circa la scomparsa di Kata, ha precisato la legale, si potrebbe incentrare un nuovo interrogatorio con il pm; “non è stato ancora fissato, ma può essere che loro chiedano di essere sentiti anche dal pm perché assolutamente vogliono essere molto chiari su quello che è successo quel giorno”, ha affermato l’avvocatessa.
La zio di Kata, aggiunge la legale, “è certo del fatto di non essere coinvolto, Kata gli manca ed è un pensiero costante anche in questo momento”.