Questo l’esito degli esami genetici fatte eseguire dalla Procura. Non sono state riscontrate tracce della bambina nemmeno nei due trolley e nel borsone che erano stati sequestrati a due cugine peruviane e a un cittadino rumeno lo scorso 17 giugno
Tutto da rifare. Fortunatamente. Il risultato degli esami genetici eseguiti dal professore Ugo Ricci su incarico della procura fiorentina consegna agli investigatori una verità: non e’ di Kata il sangue trovato nella stanza 104 dell’ ex hotel Astor. E’Non sono state riscontrate tracce della bambina nemmeno nei due trolley e nel borsone che erano stati sequestrati a due cugine peruviane e a un cittadino rumeno lo scorso 17 giugno, quando fu sgomberato l’ex albergo occupato abusivamente da mesi.
La Dda di Firenze lo scorso 12 giugno aveva ordinato accertamenti tecnici irripetibili per accertare la presenza di materiale biologico o genetico e l’estrapolazione di eventuali profili di Dna da alcuni borsoni e trolley sequestrati a cinque persone che occupavano l’hotel Astor quando il 10 giugno scorso e’ scomparsa la piccola Kata.
Lo stesso accertamento, aveva spiegato la procura di Firenze, sarebbe stato effettuato anche sui rubinetti di due distinti stanze dell’hotel dove, durante il sopralluogo dello scorso 11 giugno, sono state trovate tracce di sostanza ematiche.
Gli accertamenti genetici si sono svolti, con l’ausilio di un consulente tecnico nominato, nei confronti dei cinque soggetti indagati. Tre di loro sono stati ripresi dalle telecamere mentre fuoriuscivano, rispettivamente, con un borsone e con due trolley – che per dimensioni avrebbero potuto occultare la bambina, nella giornata del 10 giugno scorso.
Questi oggetti sono stati utilizzati dai cinque occupanti anche in occasione dello sgombero dell’hotel avvenuto il 17 giugno. Gli altri due indagati sono, invece, occupanti di tre distinti stanze nei cui rubinetti dei bagni sono state individuate, nella perquisizione effettuata il giorno successivo alla scomparsa di Kata, tracce di presunta sostanza ematica.
L’ipotesi di reato per cui la procura di Firenze indaga cinque persone per la sparizione della bambina Kata dall’ex hotel Astor è sequestro di persona a fini di estorsione. E’ quanto si apprende dalla procura di Firenze.