?Firenze, presentata al Museo Stefano Bardini la mostra su Kevin Francis Gray, curata da Antonella Nesi e dedicata all’artista di origini irlandesi. La mostra è promossa dal Comune di Firenze, è organizzata da Mus.e in collaborazione con Eduardo Secci Contemporary, grazie al generoso supporto di Moaconcept, l’esposizione proseguirà sino al 21 dicembre.
La presenza delle opere di Kevin Francis Gray a Firenze testimonia e conferma il ruolo di primissimo piano che la città riveste nell’ambito della promozione dell’arte contemporanea. Il profondo legame che sussiste tra Kevin Francis Gray e il territorio toscano è testimoniato dai lunghi anni di collaborazione tra l’artista e gli studi di lavorazione dei marmi di Pietrasanta. Ma è per la prima volta che, grazie a questa mostra, l’artista espone le proprie opere sul territorio fiorentino, alla ricerca di un dialogo diretto con i grandi maestri del passato.
Nelle sale del Museo troviamo oltre venti lavori realizzati con diversi tipi di marmo: statuario, di Carrara, bardiglio, marquina oltre ad un’opera in bronzo. La devozione dell’artista nei confronti dell’arte del passato è testimoniata non solo dall’uso dei materiali, ma anche da quell’amore nei confronti dell’effimero, delle pose classiche e dei soggetti come magicamente avvolti da un velo atemporale.
Allo stesso tempo le statue rivelano però la loro natura più contemporanea: l’uso del non finito, la distorsione dei tratti somatici o la loro velatura ci mettono in contatto con la parte più umana e allo stesso tempo misteriosa del lavoro di Gray. E’ proprio grazie a questa compresenza di passato e presente che le opere creano qui un legame con la classicità mantenendo quel contatto necessario col mondo contemporaneo e dimostrando così come una riconciliazione tra questi due mondi apparentemente opposti, sia non solo possibile, ma sempre più auspicabile.
“Le opere di Kevin Francis Gray richiamano la scultura più classica, fatta di perfezione tecnica e tensione – ha detto Antonella Nesi, curatrice della mostra – verso una bellezza estetica impeccabile. Per questo motivo le sue sculture possono dialogare con i marmi ellenistici, con le essenziali forme scultoree medievali, con la perfetta forma rinascimentale della collezione plastica del Museo Stefano Bardini”.
“Con la mostra di Gray al Museo Bardini – ha dichiarato il Presidente di Mus.e Matteo Spanò – prosegue il progetto di promozione dell’arte contemporanea a Firenze nonostante le mille difficoltà del momento. Siamo onorati di aggiungere un altro capitolo a questa bellissima avventura”.
“Avremmo dovuto inaugurare questa mostra a marzo – ha sottolineato l’Assessore alla cultura Tommaso Sacchi – ma la pandemia ce lo ha impedito sbarrando le porte dei musei. Ora che il Bardini, insieme agli altri, ha riaperto siamo felici di accogliere di nuovo i visitatori e mostrare loro le opere di uno scultore del nostro tempo che si ispira ai grandi classici fiorentini e italiani, seguendo il fil rouge del percorso intrapreso negli ultimi anni dalla nostra città nella sua costante apertura e incessante dialogo nei confronti del contemporaneo”.
Gimmy Tranquillo ha intervistato la curatrice della mostra Antonella Nesi: