Dal 13 settembre fino al 15 ottobre si terrà la nuova edizione di Fabbrica Europa, il festival multidisciplinare che porta a Firenze alcuni dei nomi più interessanti del panorama teatrale e artistico internazionale. è il mediterraneo, con le sue voci e i suoi riti, il tema di quest’anno. Tema che verrà declinato in spettacoli, performance incontri e installazioni, si inizia il 13 settembre al Teatro Goldoni con “Invisibili” di Aurélien Bory.
Intervista: Luca Dini, presidente della fondazione Fabbrica Europa
Fabbrica Europa, con questa sua XXXI edizione, prosegue nella costruzione di un progetto festival dal forte impianto multidisciplinare pensato come momento di crescita individuale e comunitaria. Un territorio della condivisione di arti e saperi capace di imprimere segni che indicano strade possibili e impossibili, mostrando opere che esaltano un rapporto viscerale tra forme e significati, tra ritualità e contemporaneità , dove l’osservatore sia parte in causa anche grazie ai luoghi individuati per la visione scenica.
Il tema è il Mediterraneo: un mediterraneo corale, popolato da corpi accesi, voci, schiavitù “liberate” e nuovi riti tecnologici. Costellato di viaggi, tradizioni, comunità , visioni, suoni e danze. Un Mediterraneo “terra di mezzo” che unisce il sopra e il sotto, il reale e l’immaginario, il maschile e il femminile, anche dove questo significa individuare traiettorie alternative al consueto, nella infinita ricerca dello scambio creativo. Traiettorie del pensare e dell’immaginare percorrono Italia, Francia, Spagna, Portogallo, il Medio Oriente arrivando fino all’Asia. E dall’altra parte aprono alle diaspore delle culture latine e nere tra le Americhe, dai corpi politici del Brasile alla presa di coscienza delle voci della Black Culture.
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