Lun 23 Dic 2024
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Cultura & SpettacoloLa compagnia Scimone Sframeli porta 'Amore' al Fabbricone di Prato

La compagnia Scimone Sframeli porta ‘Amore’ al Fabbricone di Prato

Lo spettacolo vincitore di due premi Ubu nel 2016 in scena a Prato fino a Domenica 12 Novembre

SarĂ  la Compagnia Scimone Sframeli – una delle poche realmente indipendenti e senza teatri riconosciuti alle spalle, che ha inventato una narrazione surreale e visionaria del presente e dell’io contemporaneo, forte di una rielaborazione in chiave originale delle esperienze letterarie e drammaturgiche che hanno segnato il Novecento, da Beckett a Pinter – a portare AMORE al Teatro Fabbricone, da domani a domenica 12 novembre, uno spettacolo vincitore dei premi Ubu 2016 “Miglior allestimento scenico” e “NovitĂ  o nuovo progetto drammaturgico” e finalista come “Miglior spettacolo dell’anno” (feriali ore 20.45, sabato ore 19.30, domenica ore 16.30).

Scritto da Spiro Scimone, Amore vede in scena quattro personaggi: una coppia di vecchietti (lo stesso Spiro Scimone e Giulia Weber, una novità perché, anche se l’elemento femminile è sempre centrale in tutti i lavori precedenti, questa è la prima volta che si vede in scena un’attrice) che, tra pannoloni da cambiare, creme da spalmare e dentiere da lavare, con ironia e amari motivi comici, si accudiscono ancora teneramente, dopo anni di convivenza; e una coppia omosessuale, il comandante (Francesco Sframeli) e il pompiere (Gianluca Cesale) che, dopo decenni di amore clandestino, di incontri segreti e mai soddisfacenti, si sono stancati di nascondersi e allora si baciano, si abbracciano, fino a giungere insieme sulla soglia del silenzio.

Quattro figure che non hanno nome e si muovono tra le tombe di un cimitero, in un tempo sospeso dove la vecchiaia eĚ€ una condizione rovesciata della vita, dove tutto si fa ricordo e la partita si gioca tra le occasioni mancate e l’estrema possibilitĂ  di soddisfare il proprio desiderio. “Queste due coppie sono vicine alla morte, ma con leggerezza infantile parlano di quello che hanno provato da giovani e di ciò che forse non è ancora perduto”  spiega Spiro Scimone.

Entrambe le coppie si abbandonano ai ricordi, creando un universo parallelo abitato da memorie, rimpianti e occasioni perse “quando eravamo giovani”, giocose affettuosità, dimenticanze e amari sorrisi, con dialoghi quotidiani e surreali, ritmi serrati che intercettano relazioni, attenzioni e richieste fisiche che celano necessità sul limite tra la verità e la tragedia del quotidiano. L’intimità è scandita al ritmo di parole ripetute e ossessive che delineano dettagli di familiarità domestica, ormai trasfigurati dalla nebbia della vecchiaia.

Il tema che si dispiega fino a scendere negli angoli piĂą nascosti, teneri, patetici e tragicomici dell’umano è la poeticissima consapevolezza del limite, ovvero del corpo e della morte: l’Amore allora è una condizione estrema e, forse, eterna.

Info Teatro Metastasio – tel 0574 608501 www.metastasio.it